Leonardo d’Italia afferma che la nazionalità dell’acquirente non è il problema principale nelle vendite di unità

L’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, appare su uno schermo il 30 gennaio 2018 presso la sede di Vergiat, vicino a Milano, in Italia. REUTERS / Massimo Pinca

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MILANO, 1 dicembre (Reuters) – La società di sicurezza italiana Leonardo (LDOF.MI) ha affermato mercoledì che la futura cittadinanza acquirente del suo produttore di Canon OTO Melara e dell’unità siluri navali Wass non sarà un fattore importante nella sua decisione.

Il gruppo ha fatto notare qualche mese fa che l’OTO era pronta a inserire i moduli Melara e Wass, per un valore complessivo di oltre மில்லியன் 500 milioni, e l’amministratore delegato Alessandro Profumo ha detto di aspettarsi alcune concessioni “a breve termine”.

La federazione statale ha ricevuto manifestazioni di interesse sia dal franco-tedesco KMW + Nexter Defense Systems (KNDS) che dal costruttore navale italiano Fincantieri (FCT.MI), e alcuni politici affermano che vendere al gruppo italiano sarebbe la soluzione migliore.

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“Mentre il dibattito sulla costruzione della sicurezza europea (capacità) è in corso, non prenderemo decisioni basate esclusivamente sulla nazionalità dell’acquirente”, ha detto Profumo alla domanda su una possibile vendita a Fincantieri.

La rimozione delle due unità fa parte della più ampia strategia di Leonardo, che punta a concentrarsi sull’elettronica per i business di elicotteri, aerei e difesa.

“Vogliamo essere leader globali negli elicotteri e leader europei nell’aviazione. Abbiamo un ruolo chiave da svolgere nell’elettronica negli Stati Uniti e in Europa”, ha affermato.

In questa strategia Wass non è visto come l’hub dell’azienda e OTO Melara è considerata troppo piccola per competere a livello europeo.

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KNDS ha fornito circa 6 650 milioni per entrambe le unità, mentre la proposta di Fincantieri è meno appetibile dal punto di vista finanziario, secondo diverse fonti vicine alla materia.

OTO Melara e Wass impiegano più di 1.500 dipendenti in quattro stabilimenti italiani.

“Teneremo a mente la sostenibilità a lungo termine dei posti di lavoro (aziende) al momento di decidere le opzioni”, ha detto Profumo a margine di una presentazione del panel sull’infrastruttura digitale del gruppo a Genova, dove gestisce un sistema ad alte prestazioni. Da Vinci-1.

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Relazione di Francesca Landini; Montaggio di Emilia Sithol-Moderis

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