La mostra comprende anche un’ampia raccolta di interviste, video, foto d’archivio, pubblicazioni e altri oggetti originali, che riuniscono documenti storici e materiali contemporanei. Le citazioni sulle pareti ricordano ai visitatori come tracce di queste idee si possano trovare anche nel passato, e come la fotografia sia sempre stata tutt’altro che un semplice e ingenuo mezzo di comunicazione.
Nonostante la loro diversità, tutto questo materiale è disposto sullo stesso piano, senza gerarchie o priorità, offrendo agli spettatori un’esperienza tanto coinvolgente quanto stratificata.
Come ha notato il curatore, “Piuttosto che essere semplicemente oggetti di immagini, gli oggetti del nostro mondo sono ora costruiti sulla base delle immagini stesse e riformulati, capovolgendo un precedente rapporto a senso unico. Queste trasformazioni portano con sé alcune ripercussioni fondamentali sulla livello economico e politico: le grandi masse guadagnate da Le immagini che alimentano questo sistema hanno un valore straordinario, dando a coloro che le possiedono e le gestiscono un potere altrettanto illimitato.In una società capitalista, la fotografia domina non solo l’immaginazione, ma molto di più.
capitale dell’immagine è un’opportunità per pensare alla fotografia attraverso un nuovo obiettivo, lontano dal concetto base della fotografia e molto più vicino all’informazione, alle risorse e al capitale economico: l’idea di una fotografia che rifletta il mondo in cui viviamo, più di quello che siamo disposto a credere.
La mostra è resa possibile dalla collaborazione tra Fondazione MAST (Bologna), Musée Folkwang (Essen), Centre Pompidou (Parigi) e Deutsche Börse Photography Foundation (Frankfurt/Eschborn).
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