Ue approva piani di investimenti in Italia, Francia e Spagna per favorire la ripresa

  • L’Unione Europea dà il via libera a 12 piani nazionali di rilancio
  • La prima rata del piano di risanamento dovrà essere pagata nelle prossime settimane
  • La commissione potrebbe aver bisogno di più tempo per valutare il piano dell’Ungheria

BRUXELLES, 13 luglio (Reuters) – I ministri delle finanze dell’UE hanno approvato martedì i piani di investimento di 12 Stati membri, tra cui Italia, Spagna e Francia, che hanno spianato la strada alla prima erogazione di fondi Ue per rilanciare la ripresa economica dall’epidemia.

La riunione ministeriale di Bruxelles ha approvato i piani preparati da Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna. Piano di ripresa dell’UE.

Italia e Spagna sono tra i primi beneficiari in termini di importo totale dei fondi di salvataggio.

Il commissario Ue all’Economia Pavlo Gentiloni, che ha partecipato all’incontro, ha affermato che i primi “sconti pre-finanziari” per 12 paesi saranno pagati nelle prossime settimane.

Fino al 13% dei fondi prefinanziati. I soldi saranno pagati entro due mesi dalla firma degli accordi di finanziamento, prevista per fine luglio.

I restanti 15 paesi dell’UE, i portafogli proiettati di progetti in una fase successiva. Il 26 luglio è prevista una riunione straordinaria dei ministri delle finanze per approvare i piani di Croazia, Cipro, Lituania, Slovenia e Irlanda.

Il vicepresidente dell’UE Valdis Dombrovsky ha dichiarato in una conferenza stampa che il processo di valutazione di tutti i progetti è a buon punto, ma non tutti i paesi dell’UE li hanno ancora presentati, aggiungendo che sarebbe necessario più tempo per valutare il piano dell’Ungheria.

Questioni di diritti civili e umani, tra cui Budapest, in contrasto con l’Unione Europea.

READ  Piatti di pasta che ti riportano in Italia ... e in Francia

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Commissione l’anno scorso, l’economia della zona euro si è ridotta del 6,5% e l’Unione europea del 6% lo scorso anno.

(1$ = 0,8435 euro)

Relazione di Francesco Curacio; Relazione aggiuntiva di Philip Blenkinsap; A cura di Raisa Kasolovsky, Alex Richardson e Nick McPhee

I nostri standard: Principi della Fondazione Thomson Reuters.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *