Supermafia: i timori crescono quando i tre più grandi padrini della mafia italiana vengono visti condividere un pasto

I tre Padrini più potenti d’Italia Bande criminali organizzate Recentemente sono stati ripresi dalle telecamere, facendo temere che possano essersi uniti per creare un’enorme alleanza. Secondo il Daily Star, i figli della ‘Ndrangheta in Calabria, della Camorra a Napoli e di Cosa Nostra in Sicilia sono stati visti condividere un pasto durante un vertice segreto, che ha segnato uno dei tanti incontri. Riunioni illegali Che era sotto Sorveglianza della polizia Negli ultimi due anni.
I pubblici ministeri hanno lanciato l’allarme, suggerendo che questi tre criminali potrebbero aver messo da parte le loro storiche rivalità per formare una grande alleanza, sfruttando le opportunità di business nel nord in forte espansione dell’Italia. Questa scellerata alleanza è stata descritta come una “sofisticata rete criminale” che lavora per cementare un accordo stabile e permanente tra membri della mafia calabrese, siciliana e romana, creando una confederazione.
Il Daily Star ha riferito che un camorrista ha detto a un alleato: “Questa è Milano. Non siamo in Sicilia, non siamo a Roma, non siamo a Napoli: è qui che facciamo le cose buone”. “Abbiamo costruito un impero”, ha risposto il presunto esponente di Cosa Nostra, riferendosi alle ingenti somme che questi gruppi criminali raccolgono investendo in attività legittime a Milano.
Le organizzazioni mafiose hanno spostato la loro attenzione sui crimini dei colletti bianchi e sugli investimenti legittimi. Convogliano i profitti del traffico di droga in vari settori, tra cui l’edilizia, gli ospedali, i parcheggi aeroportuali, i mercati di frutta e verdura e persino i contratti governativi per rinnovare le carceri. Sono anche accusati di appropriazione indebita dei fondi per la ripresa del coronavirus distribuiti dallo Stato italiano, arricchendo ulteriormente le proprie tasche.
I dettagli dell’alleanza sono venuti alla luce attraverso l’operazione Hydra dopo che le autorità hanno arrestato 11 presunti membri della mafia con accuse di vasta portata, dal racket al possesso illegale di armi da fuoco, minacce aggravate, traffico di droga ed evasione fiscale. Nel corso dell’operazione sono stati inoltre sequestrati beni per un valore di oltre 225 milioni di euro e attualmente 142 persone sono indagate per sospetto coinvolgimento in attività mafiose.

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