Sputare vino: erede italiano accusa Sting di calunnia, scuse esplicite | intrattenimento



FILE – In questa foto dell’8 agosto 2018, il musicista britannico Gordon Sumner, alias Sting, a destra, e sua moglie Trudie Styler partecipano all’udienza settimanale di Papa Francesco in Vaticano. La famiglia del defunto duca, che ha venduto la sua azienda vinicola Sting in Toscana, afferma che le scuse del cantante per i commenti che la famiglia considera vergognosi sono fallite. La lite è scoppiata sui giornali italiani quando Sting ha dichiarato al settimanale Corriere della Sera Sette il 13 agosto di essere stato convinto ad acquistare la proprietà vicino a Firenze nel 1997 dopo aver assaggiato un bicchiere di vino rosso “ottimo” offerto dal proprietario, Simone Vincenzo Velluti Zati di San Clemente, solo per sapere poi che si trattava di Barolo piemontese e per niente Chianti toscano.


Gregorio Borgia


Di Colin Barry The Associated Press

L’erede del defunto Duca, che ha venduto la sua azienda vinicola Sting in Toscana 25 anni fa, ha detto che il cantante ha ricevuto un tono costante con scuse zoppe per i commenti che la famiglia considera vergognosi.

La polemica sulle celebrità si è diffusa sulle pagine dei giornali italiani. Sting ha dichiarato al settimanale “Sette” il 13 agosto di essere stato convinto ad acquistare la cantina Palagio vicino a Firenze nel 1997 dopo aver assaggiato un “ottimo” bicchiere di vino rosso offerto dal proprietario Simone Vincenzo Velluti Zati di San Clemente. Tuttavia, il cantante ha affermato che in seguito si è scoperto che il vino era Barolo della regione italiana del Piemonte e non della locale regione toscana del Chianti.

La rivista ha definito la mossa una “bufala” e ha affermato che il cantante è stato “truffato” nell’acquisto.

Sting, nell’intervista, ha detto di essere venuto a conoscenza delle origini del vino solo dopo aver acquistato l’azienda agricola Palagio, compresi i suoi vigneti, e ha notato che gli ospiti versavano il rosso Palagio nella boscaglia invece di berlo. Disse che lui e sua moglie erano determinati a “vendicarsi” producendo “ottimo vino anche dai vigneti del Pallagio”.

Il figlio di 45 anni del duca, morto nel 2012 all’età di 86 anni, ha scritto un lungo e pungente rimprovero alle accuse di Sting, definendole “un calunnioso, tossico e decisamente falso”.

Simone Vincenzo Velluti Zati ha detto che suo padre potrebbe essere morto da Barolo for Chianti, e ha detto che l’uso dell’intervista e dell’aneddoto da parte di Sting per promuovere una nuova pizzeria biologica nella tenuta era “di cattivo gusto”.

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