Un cartello McDonald’s si trova in Via della Compromesso a Roma, di fronte a Piazza San Pietro nella Città del Vaticano.
Alessandro Bianchi | Reuters
Secondo un documento dell’AGCM visionato da Reuters, l’autorità diffidente italiana continuerà a indagare su una serie di denunce riguardanti l’AGCM, i termini di McDonald’s e gli accordi con gli operatori.
L’azione dell’AGCM potrebbe comportare una multa del 10% sulle sue entrate globali se si scoprisse che la catena di fast food statunitense ha violato le regole di fiducia italiane.
L’AGCM ha rifiutato di commentare. McDonald’s, che ha un fatturato di 19,2 miliardi di dollari nel 2020, ha dichiarato di essere “impegnato per l’integrità del nostro lavoro” ed è stato aperto a collaborare con l’azienda.
Secondo l’Osservatorio italiano della concorrenza, sembra esserci una relazione economica tra gli operatori dei negozi e McDonald’s.
Alcune delle clausole di McDonald’s negli accordi di licenza citate dai denuncianti potrebbero essere state pro – economiche, secondo un documento datato 4 agosto, alla sua conclusione per l’apertura dell’inchiesta.
Il Comitato di Sorveglianza ha affermato che la diffusione continua e le clausole vincolanti su prezzi, pubblicità, scorte, prodotti e acquisti, gestione finanziaria, ecc. potrebbero essere considerate componenti di cattiva condotta.
Le leggi sulla sfiducia vietano che il pregiudizio economico di un’altra società venga abusato da un onere ingiusto o da condizioni contrattuali discriminatorie, soprattutto quando quest’ultima non riesce a trovare un’alternativa praticabile.
Il proprietario è il modello di business di punta di McDonald’s, poiché l’85% dei suoi punti vendita è gestito da proprietari. I ristoranti in Italia sono circa 615, di cui l’85% non di proprietà.
McDonald’s ha dichiarato: “Anche se non conosciamo ancora i dettagli dell’indagine avviata dalla Commissione italiana della concorrenza, siamo pronti a collaborare con la Commissione e ci impegniamo per la correttezza del nostro lavoro e per il ruolo che McDonald’s ha svolto e continuerà a svolgere nel motivare e sostenere l’economia del Paese”.
Il documento afferma che McDonald ha 60 giorni per rispondere non appena viene informato e che l’indagine deve essere completata entro il 31 dicembre 2022.
Secondo il documento, McDonald’s è apparso sul radar dell’AGCM a marzo dopo che tre operatori hanno presentato denunce su affitti, royalties, dimensioni dei loro investimenti e politiche di vendita.
Nel 2017 i gruppi di consumatori italiani Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Cittadinanzattiva hanno portato le loro lamentele all’AGCM.
“Appassionato pioniere della birra. Alcolico inguaribile. Geek del bacon. Drogato generale del web.”