Sinisa Mihajlovic: muore a 53 anni una leggenda della Serie A dopo una lunga battaglia contro la leucemia

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Iniza Mihajlovic, affermato ex calciatore e allenatore serbo che ha trascorso gran parte della sua carriera in Italia, è morto all’età di 53 anni dopo una lunga battaglia contro la leucemia.

La morte di Mihajlovic è stata riportata per la prima volta dalla Gazzetta dello Sport, provocando un’ondata di dolore da tutto il mondo del calcio, non ultimo il paese in cui è diventato un nome familiare come giocatore e specialista di calci di punizione durante gli incantesimi con Roma, Sampdoria, Lazio e Inter, nel periodo di massimo splendore del campionato negli anni ’90 e nei primi anni 2000.

Successivamente ha allenato squadre del calibro di AC Milan, Fiorentina, Sampdoria, Torino e Bologna, lavorando di recente a settembre prima di lasciare dopo un inizio difficile della stagione 2022/23.

“La Lega italiana è profondamente addolorata per la scomparsa di Sinisa Mihajlovic, un’icona del calcio e della vita”, si legge in una nota della Serie A.

“La sua classe immacolata di calciatore e allenatore, la sua forza e umanità sono un esempio che lascia un segno indelebile nel calcio italiano e mondiale”.

In una lettera della famiglia di Mihailović si legge: “La moglie Ariana, con i figli Victoria, Virginia, Miroslav, Dusan e Nicholas, la nipote Violante, la madre Vicoria e il fratello Drazen, addolorati, piangono la morte ingiusta e prematura del marito, perfetto padre, figlio e fratello, Sinisa Mihajlović.”

“Un uomo unico, uno straordinario professionista, disponibile e buono con tutti. Ha lottato con coraggio contro una terribile malattia”.

“Ringraziamo i medici e gli infermieri che lo hanno seguito in questi anni, con affetto e rispetto, in particolare la Dott.ssa Francesca Bonifazzi, il Dott. Antonio Corti, il Prof. Alessandro Rambaldi e il Dott. Luca Marchetti.

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Sinisa sarà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha dato.

Mihajlović ha anche collezionato 63 presenze con la Jugoslavia durante la sua stellare carriera calcistica, segnando 10 gol e partecipando ai Mondiali del 1998 e agli Europei del 2000.

Ha fatto parte della squadra della Stella Rossa di Belgrado che ha notoriamente alzato la Coppa dei Campioni nel 1991, diventando solo la seconda squadra dell’Europa orientale a raggiungere l’impresa, e ha anche vinto tre titoli nazionali con la Stella Rossa e la Vojvodina.

In Italia ha vinto numerosi titoli con Lazio e Inter, tra cui gli Scudetti 1990-2000 e 2005-2006, oltre a quattro Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane. Con la Lazio ha vinto anche la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea.

Mihajlović ha concluso la sua carriera calcistica all’età di 37 anni nel 2006, vantando il record di Serie A per il maggior numero di calci di punizione segnati nella storia del campionato. 28 dei suoi 38 gol in Serie A sono stati realizzati su calcio piazzato.

In seguito ha lavorato come assistente di Roberto Mancini all’Inter, prima di iniziare la sua carriera manageriale con il Bologna nel 2008.

Ha allenato anche Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan e Torino, oltre ad aver trascorso un anno ad allenare la nazionale serba tra il 2012-13 e una sfortunata parentesi di nove giorni nel 2018 in Portogallo con lo Sporting Lisbona.

Mihajlovic è tornato al Bologna in sostituzione di Filippo Inzaghi nel gennaio 2019 e ha impedito la retrocessione sei mesi prima dopo aver annunciato che gli era stata diagnosticata la leucemia mieloide ad alto rischio.

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Mihajlovic ha subito tre cicli di chemioterapia e un trapianto di midollo osseo, ma all’inizio di quest’anno ha rivelato che i test hanno mostrato una possibile recidiva della malattia.

A marzo ha annunciato un nuovo ciclo di cure, ma venerdì ha purtroppo perso la sua battaglia contro la malattia in un ospedale di Roma.

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