Dante, il gigante della letteratura mondiale che ha scritto la “Divina Commedia”, giovedì è stato omaggiato in tutta Italia con “Dantedi”, dando il via alle più ampie celebrazioni del 700 ° anniversario della sua morte.
Il 25 marzo dello scorso anno è stato scelto per celebrare l’uomo noto agli italiani come il “sommo poeta” perché la maggior parte degli studiosi ritiene che il suo viaggio immaginifico attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso – come si diceva nella “Divina Commedia” – inizi proprio in questo giorno .
Secondo il presidente italiano Sergio Mattarella, Dante è ancora rilevante nel mondo moderno a causa dell ‘”universalità” di quel capolavoro.
Mattarella ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera: “La commedia ancora oggi ci attrae, ci affascina, ci fa interrogare perché parla di noi, dell’essenza più profonda dell’essere umano, fatta di debolezze, fallimento, nobiltà e generosità”.
Dante è accreditato di aver contribuito a creare la lingua italiana usando il volgare toscano dei suoi giorni – invece del latino – per aver scritto la sua poesia più famosa, che completò poco prima della sua morte nel 1321.
Anche Papa Francesco – un argentino di origini italiane – ha elogiato Dante in un messaggio speciale, salutandola come una “pellegrina in meditazione” che considera la sua vita in esilio “un modello per la condizione umana”.
Fiamma eterna
Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia di coronavirus, che ha ucciso almeno 106.000 persone in Italia, il Paese sta pianificando centinaia di letture, mostre e altri eventi per onorare Dante nel corso del 2021.
Giovedì, l’attore e regista premio Oscar Roberto Benigni, protagonista di “La vita è bella”, avrebbe dovuto leggere il 25 ° Canto dal Paradiso di Dante, in un evento dal vivo dal grande palazzo di Mattarella al Quirinale, a Roma.
Nella città nord-orientale di Ravenna, c’era una lettura dell’opera di Dante accanto alla sua tomba, come una torcia accesa tutto l’anno, alimentata dall’olio delle colline intorno alla patria fiorentina dello scrittore.
Entro la fine dell’anno a Firenze, l’avvocato Alessandro Traversi prevede di tenere un vertice di esperti legali per riabilitare simbolicamente il poeta e dimostrare in modo definitivo che è stato ingiustamente bandito dalla sua città.
Dante fu esiliato da Firenze nel gennaio 1302, dopo essersi trovato dalla parte dei perdenti di un conflitto tra le fazioni politiche “bianche” e “nere” della città, e fu condannato a morte se avesse tentato di tornare.
Oltre ad avvocati, giudici e storici, Traversi ha invitato al suo convegno del 21 maggio i discendenti del poeta e giudice esiliato dai Canti de Gabrielli.
A differenza dei loro predecessori nel Medioevo, i loro discendenti – il conte Sprillo de Serego Alighieri, astronomo, e Antoine de Gabriele, un consulente aziendale francese – sono amici.
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