Sotto Firenze, “Roma sommersa”
Vivo e studio a Firenze negli ultimi quattro anni, negoziando viaggi (e insegnando) durante la pandemia. Quando sono andato a Roma nell’agosto 2020, con in mano una cartella di documenti per dimostrare che non ero un turista, ho trovato il viaggio intimidatorio, ma entusiasta di vedere il mondo ancora là fuori. Ora, con vaccini e booster, viaggiare sembra un’opportunità per connettersi, ascoltare arte e storia sussurrarti dal vivo mentre vivi i luoghi di persona, o come dicono gli italiani, “a Presenza”.
In sintonia con l’arte e la storia, McCarthy scrisse nelle sue Pietre di Firenze che “sotto la superficie di Firenze giace la Roma sommersa”, quindi se guardiamo oltre le ricostruzioni rinascimentali dell’antichità e torniamo alle origini classiche della città, sono andato con Mi sono trasferito a San Miniato al Monte, cattedrale medievale edificata nell’XI secolo sul punto più alto di un colle che domina la città. Le vedute di Firenze e del Duomo sono più splendide di quelle del vicino Piazzale Michelangelo, e nella cripta, promise McCarthy, c’era una “foresta pietrificata” di colonne e capitelli romani assortiti inglobati in una basilica.
Mi lascio portare alla Basilica di Santa Maria Novella, ad ammirarne la facciata, notando gli strumenti scientifici inclusi ai lati, uno scorpione e un astrolabio, e anche un altro importantissimo affresco del Masaccio. Nella disposizione delle figure e della croce in questo affresco della Trinità, McCarthy trova “il grande schema ordinato della natura incarnato in un disegno”, confrontando l’affresco con una dimostrazione in filosofia o matematica: “Un triangolo equilatero inscritto all’interno di una figura arcuata inscritto in un rettangolo; e il centro, l’apice del triangolo, e il vertice di ogni cosa è il capo di Dio Padre”.
Il progetto pre-Firenze di McCarthy era Memories of a Catholic Girl, che scommetteva la sua affermazione come commentatore del cattolicesimo e discuteva di come la religione offrisse mistero e bellezza durante un’infanzia complessa e spesso crudele. Vorrei che potesse salire sull’impalcatura della Cappella Brancacci, poiché sono rimasto particolarmente colpito dal “corpo sinuoso e dalla bocca larga di Eva mentre guidava, ululando, fuori dal giardino”, il che fece pensare a McCarthy “tutto l’orrore e la mutilazione della bocca in la condizione umana.”
Masaccio fa ancora pensare ai rapporti tra arte rinascimentale e scultura; Le sue grandi innovazioni includevano la pesante presenza scultorea dei corpi che dipingeva, nonché il primo utilizzo della prospettiva del punto di fuga; Lo storico della letteratura Stephen Greenblatt ha scritto nel suo libro L’ascesa e la caduta di Adamo ed Eva: “Gli indimenticabili personaggi di Masaccio … fanno affidamento sul loro travolgente senso di personificazione, un’illusione di realismo evocata dalla prospettiva e accresciuta dalle ombre …”
McCarthy trovò la redenzione nei dettagli altrettanto realistici che Masaccio dipinse in altri personaggi della chiesa, gli afflitti venivano guariti o la vecchia riceveva l’elemosina, “una verità universale che mostra la piena estensione del mondo, sia giusto che immondo”.
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