Ricercato processo per crollo ponte in Italia che ha ucciso 43

La procura di Roma (Afp) venerdì ha formalmente chiesto il rinvio a giudizio degli accusati di omicidi multipli per il crollo del ponte autostradale del 2018 nella città che ha ucciso 43 persone.

La televisione di Stato e altri media italiani hanno affermato che i pubblici ministeri volevano che 59 persone fossero processate. Tra gli imputati ci sono alcuni ex alti dirigenti di Austrade per l’Italia, la società che gestisce molte autostrade e ponti italiani.

Il ponte Morandi, a nord-ovest della città portuale, si è schiantato durante un acquazzone, causando lo scivolamento di auto e camion nel letto di un fiume in secca alla vigilia della più grande vacanza estiva italiana, quando le strade erano piene di viaggiatori.

La televisione di Stato RaiNews24 ha affermato che tra coloro che vogliono perseguire i querelanti ci sono anche ex dirigenti della società di manutenzione che ha effettivamente lavorato sul ponte e funzionari del ministero dei trasporti italiano.

Il giudice terrà le udienze per decidere se ordinare un processo. Queste udienze dovrebbero iniziare entro l’estate.

Nell’atto d’accusa, i pubblici ministeri hanno affermato che alcuni degli imputati sapevano che il ponte, costruito negli anni ’60, era in pericolo di crollo. Hanno detto che gli angoli sono stati tagliati in manutenzione per risparmiare denaro.

Il progettista del ponte ha raccomandato una manutenzione costante per rimuovere la ruggine, soprattutto a causa dell’effetto distruttivo dell’aria marina e delle perdite di inquinamento sul calcestruzzo.

Il presidente italiano ha insistito sul rispetto delle richieste di giustizia delle famiglie delle vittime.

Il quotidiano genovese Il Secolo XIX ha affermato che i pubblici ministeri vogliono anche che gli imputati paghino i costi delle indagini, inclusi 2 milioni di euro (2,4 milioni di dollari) per sviluppare un software in grado di gestire le informazioni raccolte da migliaia di file sequestrati dagli investigatori.

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Nel 2020, l’allora governo italiano ha raggiunto un accordo in base al quale la famiglia di moda Benetton ha accettato di lasciare l’autostrada italiana.

La scorsa estate Genova ha aperto un ponte alternativo che collega le principali autostrade. È stato progettato dal famoso architetto genovese Renzo Piano e ospita 43 lampade in memoria delle vittime.

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