21 luglio 2021, 16:23
Luciano Powerotti ricorda il momento in cui ha cantato il suo ultimo addio al mondo – la storia poco conosciuta dietro di esso.
Quando Luciano Pavarotti è salito sul podio alle Olimpiadi dello Stadio per la sua ultima “Nation Dorma”, la sua prestazione era già nel sacco.
Dopo mesi di persuasione, sperava finalmente di avvicinare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali del suo paese d’origine al miglior orgoglio musicale del paese: l’opera.
Ma erano le Olimpiadi invernali del 2006, il periodo dell’anno era febbraio… e le condizioni erano sotto lo zero. Pavarotti, che era malato all’età di 70 anni, non poteva essere sicuro con la sua voce calma che la temperatura gelida non potesse mettere in pericolo l’effetto sulla sua laringe.
Pertanto, il grande inquilino è stato indotto a dare la sua voce alla cerimonia solo dopo che il gruppo ha detto che l’area poteva essere prenotata in anticipo.
“A causa delle sue condizioni fisiche, sarebbe stato molto pericoloso per lui rischiare un’esibizione dal vivo di fronte a un pubblico globale”, ha scritto Leon Magira nel suo libro di memorie del 2008. Accensione ravvicinata (accensione ravvicinata).
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Pertanto, nessuno ha considerato il miglior “Nesun Dorma” di Puccini brillante per il pubblico – la centrale elettrica – con l’orchestra e persino il direttore.
“La band si è comportata come se stessero suonando per il pubblico, io mi sono comportato come se stessi recitando, mi sono comportato come se Luciano stesse cantando”, ha scritto Magira.
Ha aggiunto: “È uscito bellissimo, nessuno conosceva i trucchi tecnici”.
Il manager dei Powerloaf Terry Robson ha spiegato che Luciano aveva ripetutamente rifiutato gli inviti della band a cantare alle Olimpiadi invernali, a causa della temperatura.
Ma gli organizzatori di Torino 2006 hanno trovato il modo, sapendo che entro l’anno in cui l’Italia ha ospitato le Olimpiadi invernali, dovrebbe essere un’opera.
Questa è stata l’ultima esibizione pubblica di Luciano Pavarotti, morto di cancro al pancreas nell’estate del 2006 e deceduto l’anno successivo.
‘Vincitore!’ Quando il grande inquilino ha gettato la testa nel finale alto, gli spettatori sono saltati in piedi e gli hanno dato il più forte e il più lungo della notte.
“Inoltre, sentiamo il padrone abbattere la casa”, dice il telecronista, mentre l’altro dice: “In più, all’inaugurazione del Torino si abbassa lo schermo”.
Luciano manda un bacio al suo amato pubblico e i fuochi d’artificio vengono lanciati nel cielo, ancora una volta, dando all’opera una fine molto educata e vibrante per un grande evento mondiale.
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