Nel 2022 l’Italia ha rifiutato l’ingresso a 50 persone con sospette intenzioni di immigrazione

Le autorità di frontiera italiane hanno impedito a un totale di 50 persone di entrare nel suo territorio nel 2022, sospettate di trovarsi in Italia illegalmente o considerate un rischio per la sicurezza pubblica.

Secondo l’ufficio della polizia di frontiera italiana di Rimini, 50 persone sono state identificate come immigrati clandestini o pericolosi, nonostante la riduzione del traffico aereo negli aeroporti italiani a causa della pandemia di coronavirus e dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Pubblica sicurezza, quindi negato l’ingresso nel territorio nazionale del Paese.

I raid si sono concentrati su cittadini di Paesi fuori dalla Convenzione di Schengen, che hanno tentato di entrare in Italia come turisti ma in realtà sarebbero entrati nel circuito dell’immigrazione clandestina.”, afferma lo stesso.

Si segnala inoltre che alcuni dei soggetti interdetti dall’ingresso in Italia sono già stati condannati per reati di particolare impatto sociale o hanno subito l’interdizione dall’ingresso in Italia. SchengenVisaInfo.com rapporti.

La polizia ha intensificato i controlli sulle persone che entrano nel paese con minori

Allo stesso tempo, quest’anno è diventato più comune il fenomeno dell’abbandono di minori in Italia con l’intento di chiedere asilo, rileva la Polizia di Frontiera di Rimini.

La polizia spiega che molti casi di questo tipo di migrazione illegale sono stati rilevati quando i minori sono arrivati ​​in Italia con un genitore o altro tutore legale e sono stati poi lasciati soli. I minori hanno poi denunciato il loro abbandono alla polizia e chiesto i benefici del Destitute Minors Act.

Nell’ultimo caso trattato, una nonna ha abbandonato il nipote e si è trasferita in Italia con l’intento di ottenere i benefici previsti dalla normativa per i minori non accompagnati.”, spiega la polizia.

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Per evitare tali incidenti, quest’anno la polizia si è concentrata anche sul controllo dei documenti delle persone che entrano nel Paese con minori e, in molti casi, il controllo ha portato all’allontanamento dei passeggeri.

Nel caso citato di una nonna venuta in Italia con il nipote, le sue intenzioni sono state rilevate anche dalle autorità di frontiera e la nonna è stata rimandata indietro insieme al minore. Le stesse persone tentarono di rientrare in Italia attraverso il porto di Bari due giorni dopo, ma furono nuovamente respinte.

Le compagnie aeree hanno avuto la loro parte di sanzioni per aver fatto salire a bordo passeggeri senza documenti adeguati, alcune delle quali multe superiori a 20.000 euro.

Lo rivelano i dati della Fondazione Immigrati della Conferenza Episcopale Italiana (Cei). Alla fine di ottobre erano registrati in Italia circa 103.160 rifugiati e richiedenti asilo. Dall’inizio dell’anno. 171.500 di loro sono rifugiati ucraini.

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