Mancini: 'Resterò in Italia 10 anni'


Roberto Mancini insiste che resterebbe volentieri sulla panchina dell'Italia per altri 10 anni, sente ancora la presenza di Gianluca Vialli e sogna un ritorno alla Sampdoria.

L'allenatore ha parlato al programma televisivo Say Tempo Say Fa Sulle sue scelte, compresa quella di lasciare gli Azzurri ad agosto per un nuovo ruolo con l'Arabia Saudita.

Gli è stato chiesto se si fosse pentito o si sentisse in colpa per qualcosa che aveva fatto in quel periodo.

“No. È triste quando succedono cose del genere, a volte un allenatore viene licenziato, a volte si dimette”, ha detto Mancini.

“Sono stato molto contento come CT in Italia e sarei rimasto volentieri altri 10 anni. Ma in Arabia Saudita mi trovo bene, anche se è un lavoro davvero duro. Ho imparato solo poche parole di arabo.

Questo mese segna un anno da quando Willy, il migliore amico di Mancini, suo compagno di squadra e poi membro del suo staff tecnico quando l'Italia vinse EURO 2020, è morto di cancro al pancreas.

“Abbiamo passato anni meravigliosi insieme, eravamo giovani e ci divertivamo molto. Ho sempre sentito che era al mio fianco. L'amicizia fraterna trascendeva tutto”, ha detto Mancini.

“Willy è stato molto importante per la vittoria dell'Europeo. Luca aveva un carisma incredibile. Un giorno, quando eravamo giocatori, è entrato in campo galoppando come se fosse a cavallo ed è stato davvero divertente. Abbiamo vinto quella partita quindi lui l'ho fatto per qualche partita per portare fortuna.continua.

I mesi precedenti la sua partenza dall'Italia sono stati particolarmente difficili a livello personale, poiché insieme a Willy ha perso la buona amica Sinisa Mihajlovic a causa della leucemia.

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Mancini divenne grande amico di Willy quando alla Sampdoria furono chiamati Goal Twins, vincendo uno scudetto a sorpresa e raggiungendo la finale di Coppa dei Campioni.

“Fin dal giorno in cui sono partito il mio sogno era tornare alla Sampdoria. Sono stato lì per 15 anni, che è molto tempo. Lo adoro. Il segreto perché quella squadra vinse lo scudetto era che eravamo tutti amici, anche se ci vedevamo poco.




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