L'Unione europea dovrebbe pregare per la vittoria di Marine Le Pen in Francia

Ma l'establishment commerciale italiano se ne innamorò. Infine, hanno un leader forte che parla ampiamente la loro lingua, indipendentemente dalla sua retorica anti-neoliberista, che ancora occasionalmente presenta in una comoda forma demagoga.

Allo stesso modo, i lobbisti del mondo degli affari si sono accalcati alla porta di Le Pen. Almeno sulla carta, sembra finanziariamente irresponsabile quanto Mélenchon; Come Mélenchon, anche lei vuole abrogare molte delle riforme pro-business di Macron.

Allo stesso modo, avrebbe fallito se la banca avesse implementato tutta la sua agenda politica in una volta sola.

Tuttavia, quando si sceglie tra il diavolo e il mare blu profondo, è saggio scegliere il diavolo che conosci e sperare che la corteccia di Lupin, come quella di Melony, sia peggiore del suo morso.

Queste sono acque insidiose per gli affari e la finanza. Le aziende tedesche credevano che abbracciare Hitler avrebbe potuto domarlo. Autoritarismo e totalitarismo sono i partner naturali degli estremisti di destra e di sinistra.

Tuttavia, Le Pen non è Hitler. Finché si attiene alle norme democratiche, il suo stile politico sembra ben adatto al sistema di comando francese e può essere assorbito con relativa facilità dalle istituzioni commerciali e finanziarie francesi.

“Rispetto le istituzioni; “Non chiedo il caos istituzionale”, ha detto Le Pen a Le Figaro questa settimana. “Ci sarà semplicemente convivenza”.

Le Pen punta alla presidenza francese

Vuoi dire che? Nessuno lo sa, ma forse la migliore garanzia di buona condotta è che Le Pen ha ancora gli occhi puntati sul grande premio della presidenza francese, che sarà nuovamente in palio tra tre anni.

Supponendo che il Fronte Nazionale ottenga la maggioranza alle elezioni parlamentari, ha bisogno che il suo partito sia in grado di governare bene. Certamente, nel frattempo, il caos finanziario e politico distruggerebbe le sue possibilità di successo.

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Potrebbe essere già troppo tardi per la Francia. Come altri hanno notato, il paese sembra deteriorarsi in uno stato di guerra civile aperta, e per certi versi anche più degli Stati Uniti, dove la moderata via di mezzo che un tempo meritava è anch’essa sotto pressione.

Date le turbolenze politiche, forse sorprende che le agenzie di rating del credito non abbiano fatto ricorso a un downgrade più profondo del credito e che gli investitori siano stati disposti ad acquistare il debito francese a spread ancora relativamente bassi.

L’ironia più grande di tutte è che Le Pen, che una volta voleva fare a pezzi tutto e ricominciare da capo, potrebbe offrire la migliore speranza per la stabilità politica ed economica.

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