Mercoledì il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha visitato una nuova mostra del romanziere britannico JRR Tolkien, i cui libri di fama internazionale sono diventati un cult anche nei circoli di destra italiani.
La mostra “Tolkien. Uomo, Professore, Autore” è stata inaugurata al Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, in occasione del 50° anniversario della morte dell’autore, e comprende lettere, cimeli e manoscritti. Il sito web del museo descrive la mostra come un “viaggio senza precedenti” nella grandezza di Tolkien che consentirà ai visitatori di comprendere “come la sua vita e l’eccezionale conoscenza del mondo antico abbiano potenziato la sua creatività”.
La Meloni ha detto ai giornalisti dopo la visita: “È una pagina culturale meravigliosa”. Meloni, diventata primo ministro lo scorso anno, ha iniziato la sua carriera politica tra i giovani del movimento sociale postfascista italiano di estrema destra all’inizio degli anni ’90, dove i libri di Tolkien erano una pietra di paragone culturale.
Attribuiscono ai romanzi il merito di averli aiutati a ricostruire un’identità conservatrice comune che ha permesso loro di prendere le distanze dalla famigerata dittatura fascista di Benito Mussolini in tempo di guerra. Descrivono il lavoro di Tolkien come l’incarnazione della loro lotta per difendere le tradizioni e le radici culturali contro le minacce di un’agenda progressista incentrata sulla globalizzazione non regolamentata.
Tolkien pubblicò Il Signore degli Anelli nel 1954 e nel 1955, una trilogia estremamente influente che è considerata da molti l’opera decisiva della narrativa fantasy. Ha resistito a coloro che cercavano metafore nei suoi scritti e ha sostenitori in tutto lo spettro politico, compresi esponenti di sinistra come l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e lo scrittore Stephen King. Nella sua autobiografia Io sono Giorgia, Melonie ricorda di aver organizzato feste di carnevale con i suoi colleghi armati in cui si travestivano da personaggi della saga, inclusi gli hobbit, gente piccola e semplice che abitava la Terra di Mezzo di Tolkien.
Nel libro, Melonie ricorda come si vestiva nei panni del suo fedele hobbit Sam Gamgee. Diceva che era il suo preferito perché rischiava la vita non per la gloria ma per cambiare il mondo. Il Ministero dei Beni Culturali ha fatto sapere che la mostra resterà aperta a Roma fino a febbraio per poi spostarsi a Napoli e forse in altre città italiane.
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