Shafaq News/ L’Italia ha assistito a un calo del numero di nascite, un livello storico che non si vedeva dall’Unità d’Italia nel 2022.
Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto nazionale di statistica (Istat), si sono registrate solo 393.000 nascite, 7.000 in meno rispetto all'anno precedente e 183.000 in meno rispetto al picco del 2008 di 576.659 nascite.
Anche il tasso di fertilità totale, che misura il numero medio di figli per donna, è sceso da 1,24 di due anni fa a 1,22, rendendo l’Italia uno dei tassi di fertilità più bassi in Europa.
Questo calo è dovuto principalmente a diversi fattori, tra cui il numero limitato di donne in età riproduttiva.
Il panorama economico complica ulteriormente la situazione, poiché le differenze di genere nei tassi di occupazione e nelle responsabilità familiari svolgono un ruolo importante. La riluttanza ad abbracciare soluzioni impopolari come lavorare più a lungo, tagliare le pensioni o fare troppo affidamento sull’immigrazione complica ulteriormente la gestione della crisi demografica.
L’invecchiamento della popolazione derivante dai bassi tassi di natalità pone sfide importanti a livello economico e del sistema pensionistico. Per ogni 100 giovani, ci sono ora 184 anziani, il che indica un importante cambiamento demografico che richiede interventi politici a lungo termine.
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