- Scritto da Annabelle Liang
- Giornalista d'affari
Un giudice italiano ha ordinato la confisca di 779,5 milioni di euro (835,5 milioni di dollari; 676,8 milioni di sterline) al colosso degli affitti a breve termine Airbnb, per presunta evasione fiscale.
I pubblici ministeri affermano che la società non è riuscita a riscuotere le tasse dai proprietari su circa 3,7 miliardi di euro di redditi da locazione.
I proprietari in Italia devono pagare un’imposta del 21% sui loro profitti.
Airbnb ha dichiarato alla BBC di essere “sorpresa e delusa dall'azione annunciata dalla Procura italiana”.
Il portavoce di Airbnb Christopher Notley ha detto che la sede europea della società sta lavorando per risolvere la questione con l'agenzia delle entrate italiana da giugno.
“Siamo fiduciosi di aver agito nel pieno rispetto della legge e intendiamo esercitare i nostri diritti in relazione a questo caso”, ha aggiunto Notley.
Sono indagate anche tre persone che hanno ricoperto incarichi dirigenziali presso Airbnb dal 2017 al 2021. Lo riferisce la Procura del Tribunale di Milano in una nota.
Nel 2022, Airbnb ha contestato una legge italiana che imponeva alla società e ad altri fornitori di affitti a breve termine di trattenere il 21% dei redditi da locazione ai proprietari e di pagarli alle autorità fiscali.
La società ha affermato che i requisiti fiscali dell’Italia sono in conflitto con il principio UE della libertà di fornire servizi in tutto il blocco dei 27 paesi.
La Corte Suprema dell’UE ha successivamente stabilito che Airbnb deve rispettare i requisiti.
Negli ultimi anni, le autorità italiane hanno aumentato il controllo delle pratiche fiscali di grandi aziende come Airbnb, che opera nel paese dal 2008.
Secondo quanto riportato dai media, la procura italiana ha avviato indagini di natura fiscale contro Netflix e Meta.
Il mese scorso, i politici italiani hanno dichiarato di voler reprimere i proprietari che non pagano le tasse sugli affitti a breve termine attraverso piattaforme come Airbnb.
Il partito co-governante Forza Italia ha affermato che il Paese si muoverà per introdurre un codice identificativo nazionale per gli affitti a breve termine.
“Questa legge mostrerà i redditi di chi affitta appartamenti senza dichiararli”, ha detto ai giornalisti il leader di Forza Italia e vice primo ministro Antonio Tajani.
I politici stimano che la mossa potrebbe incrementare le entrate fiscali italiane di un miliardo di euro.
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