L’Italia non è pronta ad approvare la riforma del fondo di salvataggio dell’eurozona, afferma Meloni

ROMA, 15 marzo (Reuters) – Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha dichiarato mercoledì che sono necessarie “ulteriori riflessioni” prima che il suo governo approvi le riforme del fondo di salvataggio da 500 miliardi di euro (526,15 miliardi di dollari) della zona euro per i paesi e le banche tagliati fuori dai mercati. .

Meloni, che ha spesso espresso preoccupazione per il Meccanismo europeo di stabilità (MES), ha detto al parlamento italiano che il suo governo non avrebbe accesso alla struttura e invece lo trasformerebbe in uno strumento di politica industriale.

L’Italia è l’unico membro dell’UE ad intervenire per ratificare la riforma.

Diversi politici italiani, tra cui Meloni, hanno attaccato la riforma in passato, affermando che aumenterebbe il rischio di Roma di insolvenza sul suo enorme debito pubblico.

“Se riteniamo che il nuovo regolamento Mes non sia nell’interesse nazionale del Paese… dovrebbe essere il momento di discutere del suo utilizzo come strumento della politica industriale europea”, ha affermato, facendo eco al punto di vista della lobby industriale Confindustria.

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Nell’ambito di una riforma concordata a livello dell’UE nel 2021, che deve ancora essere ratificata, il MES fornirà un sostegno al fondo di risoluzione unico responsabile della gestione delle banche fallite nel contesto dell’Unione bancaria europea.

Renderebbe anche più semplice per i paesi ristrutturare i loro debiti nazionali in caso di necessità, qualcosa che i critici in Italia temono renderebbe più probabile tale ristrutturazione.

Il MES generalmente richiede ai paesi di adottare programmi di austerità o di riforma fiscale in cambio del suo sostegno.

“Vogliamo discutere della struttura generale della governance (economica) europea e della possibilità che le risorse stanziate oggi per i ‘salvataggi’ siano effettivamente utili agli Stati”, ha detto Meloni.

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L’ESM è stato creato nel 2012 per sostituire un fondo ad hoc istituito nel 2010 al culmine della crisi del debito sovrano della zona euro. Ad oggi, cinque paesi sono tornati per il sostegno: Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Cipro.

“Finché sarò primo ministro, l’Italia non utilizzerà mai il Mes”, ha detto Meloni. “E temo che nessuno possa usarlo.”

($ 1 = 0,9503 euro)

Reportage di Angelo Amante e Gavin Jones; Montaggio di Paul Simao

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