MILANO, 2 nov (Reuters) – Le autorità sportive italiane stanno indagando su notizie di indebite pressioni psicologiche su giovani ginnaste per le loro abitudini alimentari, a seguito di denunce ai pubblici ministeri.
“Le medaglie sono una questione di orgoglio nazionale, ma nessuna medaglia può compensare un comportamento inappropriato”, ha detto mercoledì il ministro dello Sport Andrea Abodi, ha riferito l’agenzia di stampa italiana Anza. Abodi ha affrontato le crescenti preoccupazioni sul modo in cui gli atleti, molti dei quali giovani, sono trattati dagli allenatori.
La questione è stata portata all’attenzione di un avvocato della città settentrionale di Brescia dalla madre di due ginnaste ritmiche lamentando il loro trattamento, in particolare il mantenimento di una serie di pesi. Madre e figlie non nominate.
Abodi aveva incontrato in precedenza il presidente del Comitato Olimpico del Paese, Giovanni Malago, e il presidente della sua federazione nazionale di ginnastica, Gerardo Decchi, per affrontare la questione.
“Il nostro è uno sport giovane, la maggior parte dei nostri membri ha meno di 18 anni e dobbiamo stare particolarmente attenti a prenderci cura di loro”, ha detto Techi in una conferenza stampa.
“L’atleta viene prima di tutto, per lui abbiamo il pieno rispetto”, ha aggiunto, secondo le agenzie di stampa italiane.
La denuncia fa eco a quella dell’ex ginnasta ritmica Nina Corradini, che nel fine settimana ha raccontato al quotidiano La Repubblica di aver lasciato la nazionale lo scorso anno a causa di abusi sulle sue abitudini alimentari.
L’Italia ha avuto un ottimo record in questo sport alle Olimpiadi dello scorso anno a Tokyo e la squadra di ginnastica ritmica ha vinto una medaglia di bronzo nella competizione a tutto tondo.
British Gymnastics ha lanciato un nuovo piano d’azione il mese scorso, inclusa la segnalazione dei nomi di allenatori banditi, per fornire un ambiente più sicuro ai suoi atleti a seguito di un rapporto schiacciante che ha rivelato una cultura di abuso nello sport.
Reporting di Elvira Pollina, Emilio Barodi, Scrittura di Cristina Carlevaro, Montaggio di Keith Weir e Hugh Lawson
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