Il governo italiano uscente giovedì (4 agosto) ha approvato un decreto per riformare il sistema giudiziario penale notoriamente lento del paese, secondo funzionari del governo, aprendo la strada al completamento di una riforma più ampia necessaria per mantenere il flusso di denaro dell’UE.
I ritardi nei casi sono visti come un deterrente per gli investimenti esteri, minando la fiducia nel sistema legale e un grave ostacolo alla crescita nella terza economia dell’eurozona.
La Commissione Europea ha condizionato parte dei 200 miliardi di euro di fondi per il recupero della pandemia per l’Italia a una riduzione del 25% dei tempi di processo in cinque anni nelle cause penali e del 40% nelle cause civili.
La riforma, forse la più controversa nei 18 mesi di premiership di Mario Draghi, propone che i processi vengano sospesi senza condanna se continuano oltre il tempo specificato.
I critici affermano che consentirà a migliaia di criminali di sfuggire alla giustizia, ma il ministro della Giustizia Marta Cartapia osserva che la riforma prevede anche la nomina di 15.000 impiegati per alleggerire il carico di lavoro dei giudici, semplificare alcune procedure e incoraggiare la contrattazione giudiziaria per evitare che i casi vengano portati in tribunale .
Le decisioni di riforma dei sistemi di giustizia penale e civile saranno deferite a commissioni parlamentari che potranno proporre eventuali emendamenti. La riforma deve entrare in vigore entro la fine di quest’anno per liberare i fondi europei.
Il governo uscente di Draghi ha inserito la riforma della giustizia nel lavoro che proseguirà fino alla nomina del nuovo governo dopo le elezioni del 25 settembre.
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