L’Italia emette un mandato di cattura per mediatore in un affare di proprietà del Vaticano

Le autorità italiane hanno emesso un mandato di cattura per Gianluigi Dorsey, un broker italiano che ha agito da intermediario nell’acquisizione di una quota di maggioranza in Vaticano nel lussuoso quartiere londinese di Chelsea.

L’agenzia di stampa Reuters ha riferito il 12 aprile che la polizia di finanza italiana aveva cercato un mandato dopo Dorsey e tre complici sospettati di riciclaggio di denaro, frode ed evasione fiscale, secondo i documenti del tribunale.

Sebbene le accuse siano relative a violazioni ai regolamenti finanziari italiani, le accuse provengono dall’indagine del Vaticano su Dorsey.

A partire dal 13 aprile, il mandato non era stato emesso perché Dorsey era nel Regno Unito. Reuters riferisce che l’avvocato italiano del broker ha promesso di presentare ricorso contro il mandato.

Il mandato di cattura è stato l’ultimo capitolo delle indagini sul discutibile accordo immobiliare che è stato al centro delle accuse di cattiva condotta finanziaria in Vaticano.

Nell’ottobre 2019 la Polizia vaticana ha condotto ispezioni presso il Ministero degli Esteri e l’Ufficio Vaticano di sorveglianza finanziaria. Il giorno successivo, la rivista italiana El Espresso ha pubblicato un avviso interno e ha fatto trapelare documenti su come la Segreteria di Stato avesse utilizzato 200 milioni di dollari per finanziare il London Property Development Project, parte dell’indagine del Vaticano sull’esperimento.

Secondo documenti trapelati, la Segreteria di Stato del Vaticano ha acquistato una quota di maggioranza della proprietà nel 2018, dovendo quindi milioni di dollari.

A giugno, i funzionari vaticani hanno arrestato Dorsey, accusandolo di aver estorto 17 milioni di dollari dal Vaticano, pagando una quota di maggioranza e il suo ruolo nell’aggiudicazione dell’accordo.

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Dorsey è stato rilasciato sulla parola dopo aver trascorso 10 giorni nella prigione vaticana, dove gli è stato presentato un “memorandum dettagliato” e documenti “ritenuti utili per ricostruire i fatti indagati”.

Tuttavia, ha dovuto affrontare accuse di estorsione, frode, frode grave e riciclaggio di denaro dal Vaticano e beni della sua azienda, Vita Health Ltd.

Tuttavia, a marzo un giudice britannico ha annullato un ordine di congelamento dei beni di Dorsey. Nella sua sentenza di 42 pagine, il giudice Tony Pamgardner ha dichiarato: “Dopo aver considerato tutti i fatti relativi a questo caso, non ritengo ragionevole credere che il signor Dorsey abbia beneficiato di una condotta criminale”.

Il giudice ha criticato la sua affermazione secondo cui l’avvocato del Vaticano era scomparso in relazione alle accuse contro Dorsey, e ha detto che “le interpretazioni errate e non annunciate del Vaticano erano orribili” e che era ragionevole modificare l’ordine di congelamento dei beni.

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