L’Italia critica la Banca centrale europea per l’aumento dei costi di prestito mentre la recessione incombe | Notizie bancarie

La critica arriva dopo che la Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse di mezzo punto percentuale.

Tre ministri del nuovo governo di destra del primo ministro italiano Giorgia Meloni hanno criticato pubblicamente la Banca centrale europea per aver alzato i tassi di interesse nonostante l’incombente recessione nell’eurozona.

Giovedì la Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse di mezzo punto percentuale e, come la Fed il giorno prima, ha tenuto fermamente sul tavolo ulteriori aumenti per controllare l’inflazione galoppante.

Il ministro degli Esteri italiano e vice primo ministro Antonio Tajani ha affermato venerdì che è “giusto” criticare tali mosse come dannose per la crescita economica, con ripercussioni sui mercati e sulle famiglie.

“Sono sempre stato molto scettico sulla decisione di aumentare i tassi di interesse in Europa”, ha detto Tajani in un’intervista alla radio pubblica RAI, sostenendo che l’inflazione in Europa è in gran parte dovuta a un fattore esterno: la guerra in Ucraina.

Le parole di Tajani hanno fatto seguito a quelle del ministro della Difesa Guido Crocito, stretto alleato di Meloni e co-fondatore del partito Fratellanza d’Italia, e del ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini.

“Non capisco il regalo di Natale [ECB] Presidente [Christine] Lagarde ha deciso di cedere l’Italia”, ha scritto Crossetto su Twitter giovedì, insieme a un grafico che mostra un allargamento del differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e tedeschi.

Lo spread BTP-Bund ha chiuso la giornata a 206 punti base, in forte rialzo rispetto ai 191 del giorno prima.

Per chi non ha capito l’effetto [ECB] “Accanto a un grafico che mostra i prezzi più bassi per i futures sui titoli di stato italiani”, ha detto Crosetto in un secondo tweet.

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Oltre ad aumentare i tassi di interesse, giovedì la Banca centrale europea ha anche definito piani per drenare liquidità dal sistema finanziario come parte di una feroce lotta contro l’inflazione.

Ciò ha colpito i mutuatari più deboli della zona euro, come il governo italiano, che è arrivato a fare affidamento sulla banca centrale come principale acquirente.

Venerdì Crosetto è andato oltre, scrivendo su Twitter che alzare i tassi di interesse “non ha senso” mentre aumentare i requisiti patrimoniali per le banche e inasprire gli acquisti di titoli di stato è “folle”.

Da parte sua, giovedì Salvini ha definito il comportamento della Bce “irragionevole, sconcertante e preoccupante”.

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