L’Italia considera nuovi piloti di sorveglianza biometrica tra le preoccupazioni dell’opposizione

La sorveglianza biometrica è uno strumento prezioso per la prevenzione della criminalità, ma deve essere utilizzata in relazione al diritto alla privacy dei cittadini italiani.

Le affermazioni provengono dal ministro dell’Interno italiano Matteo Piandosi, che ha dichiarato di recente Quotidiano Nazionale Stava prendendo in considerazione un elaborato sistema di videosorveglianza con capacità di riconoscimento facciale da implementare a Roma, Milano e Napoli.

“È ovvio che i diritti di sicurezza e privacy devono essere bilanciati. Qualche giorno fa abbiamo iniziato a discutere di questo argomento con Garant. [Italy’s privacy watchdog] per trovare una soluzione condivisa”.

Piantedosi ha aggiunto che i primi test tecnologici nelle stazioni ferroviarie di tre città hanno prodotto risultati positivi. Tuttavia, è necessario ulteriore lavoro per rafforzare ulteriormente la sicurezza nelle aree metropolitane.

“I risultati positivi, pur non risolvendo il problema, mi portano ad essere d’accordo [city] I sindaci danno mandato per espandere i controlli nelle aree limitrofe e adottare in modo permanente questa misura di sicurezza rafforzata nei piani di controllo integrati della regione.

Le affermazioni di Piantedosi arrivano pochi giorni dopo che il membro del Parlamento europeo e del Partito Democratico (PT) italiano Brando Benfi ha scritto e co-firmato un documento che chiede l’eliminazione delle “tecnologie aggressive” alimentate dall’intelligenza artificiale (AI) e la rimozione del riconoscimento emotivo, dei punteggi sociali, eccetera. e telecamere biometriche nei luoghi pubblici.

Il documento dovrebbe essere firmato dal Parlamento Ue entro la fine dell’anno, ma Benefei si aspetta che vengano incluse nel testo alcune eccezioni alle regole per motivi di sicurezza nazionale.

Nel frattempo, il PT Filippo Sensi ha risposto direttamente al commento di Piantedosi sull’utilizzo di ulteriori strumenti di riconoscimento facciale a Roma, Milano e Napoli.

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“Oggi siamo spiacenti di informare il ministro dell’Interno che il riconoscimento facciale non è consentito nei luoghi pubblici del nostro Paese”, ha scritto Sensi. su Twitter di lunedi. “Una moratoria lo vieta fino alla fine del 2023. Aspetto che l’Europa dia una parola ferma e mi batterò per il divieto”.

Argomenti del saggio

Biometria | ID criminale | Privacy dei dati | Riconoscimento facciale | Italia | Regolamento

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