L’ex primo ministro italiano Massimo D’Alema, ex imprenditori ed ex funzionari colombiani sono indagati in Italia per presunta corruzione nella vendita di armi, ha detto martedì all’AFP l’avvocato di D’Alema.
La polizia ha fatto irruzione nelle case e negli uffici di Alessandro Probumo, l’ex amministratore delegato di Leonardo Defence Group, e Giuseppe Giordano, l’ex capo della divisione militare del costruttore navale italiano Fincandiri, secondo i rapporti.
L’avvocato di D’Alema, Gianluca Luongo, ha confermato la vicenda e l’ex presidente ha negato le accuse.
“D’Alema ha collaborato con gli inquirenti, dando loro quello che volevano”, ha detto. Ha detto che il suo cliente non aveva “nessun coinvolgimento criminale, nessun collegamento con alcun crimine”.
L’accordo proposto, del valore di quattro miliardi di euro ($ 4,3 miliardi), è legato alla vendita di aerei e navi militari, secondo i rapporti.
Un totale di otto italiani sono stati presi di mira dall’inchiesta, ha riferito l’agenzia di stampa italiana ANSA.
Il quotidiano Corriere della Sera ha riferito che l’inchiesta prende di mira anche ex politici colombiani, tra cui l’ex ministro degli Esteri Marta Lucia Ramirez.
Gli indagati sono accusati di aver violato la legge italiana contro “truffa, corruzione, sollecitazione di favori o promesse, corruzione e istigazione alla corruzione, (e) abuso d’ufficio”.
I media italiani hanno rivelato all’inizio dello scorso anno che D’Alema, 74 anni – primo ministro dal 1998 al 2000 e ministro degli Esteri dal 2006 al 2008 – aveva preso parte ai negoziati su una possibile vendita di armi alla Colombia.
Ha promesso di condividere una commissione di 80 milioni di euro con intermediari colombiani e italiani.
“Perché lavoriamo, perché siamo degli idioti? No, perché siamo sicuri che alla fine otterremo 80 milioni di euro”, avrebbe detto in un’intercettazione trapelata ai media.
D’Alema ha smentito le notizie, dicendo che non avrebbe ricevuto un centesimo se l’affare fosse andato a buon fine.
Contattato da AFP, il team di Leonardo ha rifiutato di commentare.
Giuseppe Giordo “ha lasciato l’azienda per più di un anno”, ha detto Fincantieri in una e-mail.
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