L’ex pilota di Formula 1 prevede che il nuovo capo squadra Fred Fasser “ripristinerà l’ordine” in Ferrari: PlanetF1

L’ex pilota Ferrari Emanuele Pirro ha sostenuto Fred Vasseur per aver portato “positività e concretezza”, insistendo che la Scuderia non ha bisogno di una “rivoluzione” per vincere un titolo mondiale.

La scorsa stagione, la corsa al titolo della Ferrari, iniziata con due vittorie in tre gare, è lentamente ma inesorabilmente crollata a causa di errori strategici e problemi di affidabilità.

Quando Charles Leclerc è uscito di testa al Gran Premio di Francia, è stato più di un applauso con il 25enne e compagno di squadra Carlos Sainz lasciato a litigare per il secondo posto.

Leclerc l’ha raggiunto battendo Sergio Perez di tre punti, ma è stata l’altra Red Bull di Max Verstappen a prendersi il premio finale, conquistando il titolo di quasi 150 punti.

La Red Bull ha ottenuto il doppio mentre con la Ferrari durante quella che avrebbe potuto essere una stagione. Ha anche segnato la fine del regno di Mattia Binotto come capo squadra, poiché l’italiano ha rassegnato le dimissioni.

La Ferrari ha annunciato che l’ex allenatore dell’Alfa Romeo Vasseur sarà il suo sostituto, e Pirro ritiene che il francese sia l’uomo giusto per l’incarico.

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“Il Mondiale è andato meno di quanto avrebbe potuto”, disse il pilota della Ferrari nel 1991. Corriere dello Sportincolpando “problemi gestionali più che tecnici”.

“Credo che Fasir porterà positività e concretezza alla politica, e rimetterà ordine nelle straordinarie risorse umane della Scuderia.

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Non c’è bisogno di rivoluzioni. Un cambio di allenatore può sprigionare quel potenziale in grado di dare alla squadra l’ultimo slancio verso il Mondiale.

Pirro interviene sul caso dell’autista

Il 61enne si è anche soffermato sulla questione dello status del pilota che ha affrontato la Ferrari nella prima parte del campionato 2022.

Con Leclerc che ha vinto due delle prime tre gare, gli esperti hanno chiamato la Ferrari per questo Solo assistenza autista monegasco nella corsa al titolo. Binotto ha rifiutato.

Si diceva che ciò avesse accresciuto le tensioni tra lui e Leclerc, anche se il ritiro del pilota in Spagna e Paco ha giustificato la decisione del capo squadra.

Dare la priorità a Leclerc o Sainz non è una chiamata facile per la Ferrari, ritiene Pirro, aggiungendo che la squadra dovrebbe “sostenere” il pilota “più debole” perché quello in grado di vincere il campionato deve comunque salire al vertice.

“Dipende dai piloti che hai a disposizione”, ha detto l’italiano. In casa Red Bull il problema non si presenta nemmeno, con Verstappen molto più forte di Perez.

“Con compagni oggi paragonabili come Hamilton-Russell o Leclerc-Sainz, il team manager deve affiancare chi è più difficile, come il genitore con un figlio più debole.

“Inoltre, nei momenti cruciali, l’eroe ha la scintilla in più e fa la differenza.”

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