Stefano Grassi (nella foto) non ha solo presieduto Telsy, ma è stato anche membro del consiglio di amministrazione di Sparkle ed è stato vicepresidente esecutivo della sicurezza del gruppo.
TIM ha detto che “lascerà il gruppo a seguire un nuovo percorso di gestione”, senza specificare dove potrebbe andare.
“In un periodo storico di progressiva crescita delle minacce informatiche, il Group Chief Security Officer, attraverso la sua capacità di dirigere, organizzare e guidare, ha dato un contributo determinante alla protezione dell’infrastruttura di TIM, azienda di importanza strategica nazionale”, la società disse.
È sempre stato strettamente legato alla comunità della sicurezza del governo italiano. Grassi ha iniziato la sua carriera studiando presso l’Accademia della Guardia di Finanza, la Guardia di Finanza. Entrato nel Ministero dell’Economia e delle Finanze nel 2001, l’anno successivo è comandante del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria in Lombardia, a Milano.
Per 11 anni, fino al 2015, ha ricoperto il ruolo di Vice President Security and Safety di Poste Italiane, dove si è occupato della tutela dei grandi patrimoni dell’azienda in tutte le sue aree. Allo stesso tempo è stato amministratore delegato di Post Totila, la divisione di sicurezza delle Poste, e responsabile della sorveglianza armata.
Nel 2015, con decreto del Governatore di Roma, è stato nominato direttore delle società partecipanti all’inchiesta cd Mafia Capital. Si trattava di un’organizzazione criminale che utilizzava i suoi collegamenti a Roma per assicurarsi appalti pubblici redditizi, prima di accettare pagamenti per servizi scadenti o, a volte, inesistenti.
Successivamente, nel 2016, è entrato a far parte dell’impresa edile Salini-Impregilo – ora ribattezzata Webuild – come Head of Security, collaborando con le agenzie di sicurezza nazionali e internazionali per garantire l’incolumità fisica e materiale nei cantieri operanti all’estero.
In TIM la sua specialità sono state le complesse problematiche legate all’attuazione del Regolamento Golden Power. È questa la regola stabilita e imposta dal governo italiano a TIM, Sparkle e Telsy, che definisce poteri speciali nei settori della sicurezza e della difesa nazionale.
La sua partenza arriva pochi giorni prima che TIM annunci i risultati del primo trimestre previsti per martedì prossimo.
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