Dopo essere stati colpiti dalle strette relazioni della Cina con il presidente russo Vladimir Putin e dalla sua repressione interna, i paesi europei stanno ponendo nuove restrizioni alle esportazioni e agli investimenti cinesi in un percorso più in linea con la strategia adottata da Washington.
Paesi come Germania e Italia stanno seguendo l’esempio dei Paesi Bassi e stanno esaminando i controlli sulle esportazioni e sugli investimenti adottati dagli Stati Uniti, secondo dichiarazioni pubbliche e diverse persone che conoscono il pensiero dei leader. Il motore principale è la continua alleanza della Cina con la Russia nonostante l’invasione dell’Ucraina, ma anche la sua percepita aggressione all’estero e contro il suo stesso popolo.
Il cambiamento rappresenta un cambiamento importante per un continente che in precedenza stava vacillando per le pressioni sugli Stati Uniti affinché allentassero i legami economici con la Cina. Sebbene permangano importanti differenze, riflettono una crescente frustrazione – e un senso di vulnerabilità – nei confronti dei leader della seconda economia più grande del mondo mentre il conflitto infuria in Ucraina.
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