L’esclusiva indagine antitrust italiana di McDonald’s affronta i termini del franchising – Documento

BRUXELLES (Reuters) – L’autorità italiana di vigilanza antitrust indagherà sui termini e le condizioni di McDonald’s (MCD.N) nei suoi accordi con gli operatori in franchising dopo diverse denunce, secondo un documento dell’AGCM visionato da Reuters.

Il movimento AGCM potrebbe mettere la catena di fast food statunitense a rischio di una multa fino al 10% del suo fatturato globale se ritenuta colpevole di violazione delle norme antitrust italiane.

L’AGCM ha rifiutato di commentare. McDonald’s Italia si è detta “sicura della correttezza del nostro lavoro” ed è stata aperta a collaborare con l’agenzia. Il gruppo ha generato un fatturato di 19,2 miliardi di dollari nel 2020.

L’autorità italiana di vigilanza sulla concorrenza ha affermato che, sulla base delle informazioni disponibili, sembra esserci un rapporto di dipendenza economica tra gli operatori dei supermercati e McDonald’s.

Nella sua decisione di aprire un’indagine, la società ha affermato che alcune delle disposizioni di McDonald’s negli accordi di franchising citati dai denuncianti potrebbero costituire un abuso di dipendenza economica, secondo il documento di 13 pagine datato 4 agosto.

Il watchdog ha affermato che una serie di clausole pervasive e vincolanti su prezzi, promozioni, inventario, forniture e acquisti e gestione finanziaria, tra gli altri, potrebbero essere considerati elementi di comportamento abusivo.

Le leggi antitrust vietano alle imprese di abusare della subordinazione economica di un’altra impresa attraverso condizioni contrattuali indebitamente gravose o discriminatorie, soprattutto quando quest’ultima non trova una valida alternativa.

Con l’85% dei punti vendita gestiti da affiliati, il franchising è un importante modello di business per McDonald’s. Ha circa 615 ristoranti in Italia, di cui l’85% non di proprietà dell’azienda.

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McDonald’s Italia ha dichiarato: “Anche se non conosciamo ancora i dettagli dell’indagine avviata dall’autorità italiana garante della concorrenza, siamo aperti a collaborare con l’autorità e confidiamo nella correttezza del nostro lavoro e nel ruolo che McDonald’s ha avuto nello stimolare l’imprenditorialità e il sostegno all’economia del Paese”.

Il documento afferma che McDonald’s ha 60 giorni per rispondere una volta notificato e che l’indagine deve essere completata entro il 31 dicembre 2022.

McDonald’s si è trovato nel radar dell’AGCM dopo che tre operatori hanno presentato reclami a marzo su affitti, royalties, dimensioni dei loro investimenti e politiche di vendita, secondo il documento.

Le associazioni di consumatori italiane Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Cittadinanzattiva nel 2017 hanno portato le loro denunce all’AGCM.

(Segnalazione di Fu Yun Che; Montaggio di Mark Potter e Margarita Choi)

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