(Bloomberg) – L’amministratore delegato di Eni Spa, Claudio Descalzi, ha affermato che diversificare le forniture di gas dell’Italia dalla Russia è diventato “più complicato” alla luce del conflitto tra Israele e Hamas.
“Diversificare rispetto al gas russo è un passo importante”, ha detto Descalzi martedì durante una cerimonia a Roma in occasione del 70° anniversario della società energetica italiana. La missione “diventa più complessa con una nuova guerra non lontana”.
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Le spedizioni di gas israeliano verso l’Egitto sono diminuite del 20%, poiché le preoccupazioni per la sicurezza hanno portato alla chiusura di un importante giacimento offshore, minacciando le consegne in Europa, dove i prezzi record del gas sono aumentati. L’impatto diretto sulla produzione di gas è limitato, ha affermato Descalzi, “ma le potenziali conseguenze preoccupano i mercati”.
L’Italia ha diversificato alcune delle sue fonti di gas naturale da quando l’invasione russa dell’Ucraina ha ridotto le forniture, principalmente rivolgendosi al Nord Africa. L’Algeria è diventata il primo fornitore del paese, soddisfacendo il 38% della domanda. Prima della guerra l’Italia otteneva il 40% del suo fabbisogno di gas dalla Russia.
Eni prevede di sostituire circa l’80% delle forniture di gas russo entro il prossimo inverno. “Per garantire la sostituzione del gas russo è necessario mettere in atto un sistema continuo di contratti e di produzione di gas”, ha affermato Descalzi.
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Attualmente il governo italiano non è preoccupato per l’impatto del conflitto tra Israele e Hamas sulle forniture di gas al Paese e la situazione viene monitorata, secondo un funzionario.
(Aggiornamenti con commento dell’amministratore nell’ultimo paragrafo)
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