L’amministratore delegato della banca italiana UniCredit ha tranquillamente tagliato 7.700 posti di lavoro in due anni

Milano – Subito dopo che l’amministratore delegato di UniCredit Andrea Ursell ha assunto il timone della seconda banca italiana più grande due anni fa, era chiaro che avrebbe iniziato a ridurre la forza lavoro che vedeva come un ostacolo a una migliore redditività.

La dimensione dei tagli è diventata chiara. Il personale a tempo pieno della banca a Milano contava 74.322 alla fine di marzo, in calo di circa 7.700, o quasi il 10%, rispetto al livello alla fine del primo trimestre del 2021, secondo i documenti pubblicati mercoledì. Il prestatore non fissa mai un obiettivo generale per gli sconti.

UniCredit è presente in 13 paesi ed è una delle poche banche europee veramente transfrontaliere, un fatto che porta la complessità che il sig. Orcel ha lavorato per controllare. Da quando è diventato CEO nell’aprile 2021, ha ridotto i ranghi del senior management e ridimensionato le strutture aziendali chiave che erano l’eredità del suo predecessore Jean-Pierre Mouster. La banca ha anche ridotto la burocrazia e la duplicazione del back-office, investendo nel personale di prima linea.

I costi operativi di UniCredit sono diminuiti nel primo trimestre, mentre i ricavi sono aumentati del 18%, ha affermato Orcel durante una teleconferenza commentando gli utili del primo trimestre mercoledì, “sottolineando la capacità del gruppo di ridurre strutturalmente la sua base di costi proteggendo la crescita dei ricavi”. “Questo nonostante le significative pressioni inflazionistiche”. La banca ha migliorato la sua guida sui costi e sui ricavi per il 2023, ma non ha fornito altri dettagli sui piani per tagliare i posti di lavoro futuri.

La maggior parte delle riduzioni è avvenuta in Italia, ha affermato la banca, con 2.900 uscite nette, seguite da 1.600 uscite nette in Germania e 1.200 in Austria. Durante questo periodo, la banca ha impiegato circa 10.800 persone per le sue funzioni di rete e digitali.

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L’anno scorso, la banca ha annunciato tagli al personale nei centri internazionali e ha trasferito l’attività di raccolta di depositi e prestiti gestita da uffici di rappresentanza tra cui Londra, Mumbai, Singapore, Pechino, Tokyo, Shanghai e Hong Kong nei principali paesi europei. La banca ha inoltre ridotto l’organico in Germania e Austria e riallineato le attività italiane sotto la diretta responsabilità dell’Amministratore Delegato.

In Italia, i licenziamenti sono stati effettuati su base volontaria e mitigati da politiche di prepensionamento e di sostegno sociale, mentre nel periodo sono state inserite anche nuove risorse nel core business. Mercoledì, la banca ha dichiarato di aver assunto 200 persone per la sua rete di filiali nel primo trimestre. bloomberg

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