Milano, gen. 12: L’allenatore della squadra olimpica femminile italiana di ginnastica manterrà il suo posto nonostante le indagini su presunti abusi psicologici e maltrattamenti di giovani atlete per il loro peso e dieta.
Con una decisione di giovedì, i funzionari sportivi hanno confermato Emanuela Macarani come allenatore, ma l’hanno rimossa dal ruolo aggiuntivo di direttore tecnico del centro nazionale di ginnastica ritmica femminile italiana nella città settentrionale di Tesio.
I pubblici ministeri sportivi e civili hanno accusato Makarani e la sua assistente Olga Dshina di bullismo e scherno da parte di ex compagni di squadra.
“E’ stata una mia decisione”, ha detto il presidente della Federazione nazionale italiana di ginnastica, Gherardo Techi, che ha detto che è stata presa dopo aver consultato il presidente del Comitato Olimpico italiano, Giovanni Malago.
“Abbiamo piena fiducia nella magistratura sportiva e nella Procura di Monza e ci auguriamo che agiscano in fretta”, ha aggiunto Techi.
Secondo le accuse riportate dai media, Makarani ha costretto le ginnaste ritmiche – all’epoca minorenni – a pesarsi prima che i compagni di squadra e lo staff tecnico umiliassero gli atleti se apparivano in sovrappeso.
Macarani, che questo mese è stato rinviato a giudizio dall’organo giudiziario della Federazione Nazionale Ginnastica, ha negato ogni addebito in un’intervista al quotidiano Corriere della Sera martedì.
Ha in parte incolpato lo scandalo sul ruolo svolto dai social media nel fare eco alle notizie e ha affermato che la maggior parte delle accuse provenivano da ex atleti che erano stati esclusi dalle squadre olimpiche a causa delle scarse prestazioni sportive.
Alcuni atleti e i loro genitori supportano l’allenatore.
L’Italia ha un ottimo record in questo sport e ha vinto una medaglia d’argento nella competizione a squadre di ginnastica ritmica alle Olimpiadi di Atene nel 2004 e due medaglie di bronzo a Londra nel 2012 ea Tokyo due anni fa.
British Gymnastics ha introdotto un nuovo piano d’azione lo scorso ottobre, inclusa la segnalazione dei nomi degli allenatori vietati, per fornire un ambiente più sicuro per gli atleti a seguito di un rapporto schiacciante che ha rivelato una cultura dell’abuso nello sport.
Reportage di Federico Maggioni, Montaggio di Alvis Armellini e Josie Gao
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