Secondo quanto riferito, hanno ceduto a un avvelenamento da gas tossico, con un membro della squadra che è riuscito a scampare ai fumi mortali che hanno lanciato l'allarme.
“Li ho sentiti urlare ma non ho potuto fare nulla per salvarli.” Lo ha detto Giovanni Dalio al quotidiano La Repubblica. “Sono vivo per miracolo.”
Gli uomini lavoravano in una cisterna interrata di 5 metri quadrati accessibile attraverso un tombino a livello della strada.
Al momento dell'incidente la concentrazione di gas tossico era dieci volte superiore al limite di pericolo.
Quando i vigili del fuoco sono arrivati allo stabilimento di Castelldaccia, a sud-est di Palermo, all'interno della struttura si trovavano sette operai. Hanno recuperato i corpi dei cinque operai morti e ne hanno tratto in salvo un altro in gravi condizioni. L'altro uomo è stato trovato illeso.
Non c'è stata alcuna dichiarazione ufficiale da parte dell'AMAP, il gruppo regionale responsabile del trattamento delle acque reflue nella regione.
L'incidente è avvenuto poche settimane dopo l'esplosione avvenuta in una centrale idroelettrica vicino alla città di Bologna, nel nord Italia, che ha ucciso sette lavoratori durante le operazioni di manutenzione.
«Questa tragedia deve essere pienamente evidenziata», ha detto il premier Giorgia Meloni al programma X.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato durante una visita ufficiale negli Stati Uniti: “Spero che venga fatta completa chiarezza sulla dinamica dell'incidente”.
“Questa inaccettabile tragedia sul lavoro deve ribadire con forza la necessità di un impegno congiunto di tutte le forze sociali, degli imprenditori e delle istituzioni”.
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