La Russia dice di aver espulso una nave da guerra britannica dalle acque vicino alla Crimea Notizie militari

Un funzionario della sicurezza ha affermato che l’incidente dello scorso ottobre ha visto la marina e le forze aeree russe confrontarsi con un cacciatorpediniere britannico.

Lo scorso ottobre, un funzionario della sicurezza russo ha affermato che Mosca ha usato le sue forze navali e aeree per espellere una nave da guerra britannica, HMS Dragon, da quelle che ha descritto come acque territoriali russe vicino alla penisola di Crimea che la Russia ha annesso.

La Russia ha annesso la penisola di Crimea al Mar Nero dall’Ucraina nel 2014 e ha imposto sanzioni e condanne dall’Occidente. Kiev vuole rivendicare la regione.

Vladimir Koleshov, primo vicepresidente del servizio di sicurezza federale, ha dichiarato giovedì che la Russia ha chiesto alla nave di non entrare nelle sue acque, ma che ha attraversato quello che ha detto essere il confine il 13 ottobre vicino alla Crimea meridionale.

Ha detto che l’HMS Dragon, che la Marina britannica ha descritto come un cacciatorpediniere per la difesa aerea, ha invocato il diritto di “passaggio innocente”.

È questo concetto che consente alle navi di attraversare le acque territoriali di stati costieri stranieri in un modo che non compromette la pace, l’ordine o la sicurezza.

Koleshov ha detto all’agenzia di stampa russa che Mosca aveva chiesto alla nave di lasciare immediatamente le sue acque e il capitano della nave da guerra ha risposto che la ricezione del segnale era scarsa.

“La nave da guerra è stata spinta in acque neutre grazie all’azione congiunta della Marina russa e dell’aeronautica militare”, ha detto Koleshov.

Non ci sono stati commenti immediati sulle accuse di Koleshov da parte del Ministero della Difesa britannico.

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L’incidente arriva in un momento in cui le relazioni della Russia con il Regno Unito e i suoi alleati occidentali – compresi gli Stati Uniti – si stanno indebolendo ai livelli più bassi dopo la Guerra Fredda, tra le tensioni su questioni come l’Ucraina, l’Artico, il trattamento da parte della Russia della figura dell’opposizione incarcerata. Alexei Navalny e le accuse di condotta informatica.

Gli Stati Uniti e la Russia hanno annunciato martedì che il presidente Joe Biden e il suo omologo russo Vladimir Putin terranno un vertice tanto atteso a Ginevra, in Svizzera, il mese prossimo.

L’incontro del 16 giugno sarà il primo tra i due leader da quando Biden si è insediato a gennaio.

Il portavoce di Putin Dmitry Peskov ha ammonito di non aspettarsi un “reset” dopo il vertice di Ginevra, sottolineando che le differenze tra Mosca e Washington sono molto profonde.

Anche la Casa Bianca è stata tiepida sulle aspettative per l’incontro, chiarendo che è improbabile che si traduca in importanti scoperte.

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