I ministri hanno respinto l'offerta citando vincoli costituzionali e legali. Navigando nella complessa situazione dell’opinione pubblica, delle alleanze politiche e degli obblighi internazionali, l’Italia è impegnata a fornire maggiori sistemi di sicurezza.
La NATO è in movimento. Con l’Ucraina attualmente alle prese con un campo di battaglia critico nella regione nord-orientale di Kharkiv, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha recentemente esortato gli alleati a consentire all’Ucraina di lanciare attacchi contro la Russia. Le parole hanno scatenato un dibattito nelle capitali occidentali, soprattutto dopo le indiscrezioni consigliato L’amministrazione americana allenterà le restrizioni.
- Anche altri paesi, tra cui Canada, Polonia, Germania, Regno Unito e Francia, hanno dato sostegno diretto all’iniziativa e hanno concesso all’Ucraina la libertà di utilizzare le armi fornite negli attacchi al territorio russo.
- La questione ha dominato le discussioni in occasione della riunione informale dei ministri degli Esteri della NATO nella Repubblica Ceca giovedì e venerdì.
La posizione dell'Italia. A seguito di avviso pubblico riportato Pochi giorni fa il governo di Roma ha respinto la possibilità di consentire all’Ucraina di utilizzare armi italiane per attaccare la Russia sul suo territorio.
- Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato: “Aiutiamo una nazione aggressore a difendersi e a riconquistare la propria sovranità violata, anche con l'assistenza militare. La Costituzione, le leggi e la nostra posizione internazionale, secondo me, non ci permettono di fare altro.
- Allo stesso modo, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che l'Ucraina deve denunciare come vengono utilizzate le armi italiane inviate e che le armi italiane “devono essere utilizzate sul territorio ucraino per proteggere l'integrità territoriale del Paese”.
- Infine, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha insistito sul fatto che “l'Italia non è in guerra con la Russia” e quindi sull'uso di equipaggiamenti militari italiani sul territorio ucraino.
Un equilibrio delicato. Il governo affronta una situazione difficile per non provocare l’opinione pubblica di massa contraria alla fornitura di armi all’Ucraina. Ha un tale partner Amicizia russa Matteo Salvini della Lega pur mantenendo una posizione filoatlantica e all’interno di un quadro costituzionale complesso. Il Paese deve rispettare i propri obblighi nei confronti dei suoi alleati internazionali e mantenere la propria posizione internazionale.
- In questo contesto vanno interpretate le parole del Primo Ministro Georgia Meloni secondo cui la strategia del governo è quella di rafforzare la capacità dell'Ucraina di dotarsi di efficaci sistemi antimissile.
- Secondo quanto riferito, l’Italia si sta preparando a fornire un nuovo sistema di difesa aerea SAMP/T.
- Inoltre, l’Italia ha firmato un accordo bilaterale sulla sicurezza con l’Ucraina, contribuendo a migliorare la sicurezza del Paese, sostenere il settore della difesa e contrastare le minacce ibride.
Non c’è divisione all’interno della coalizione. Al termine dell'incontro di Praga, il ministro degli Esteri Tajani ha assicurato che all'interno della NATO non vi è assolutamente alcuna differenza.
- “C'è una grande unità nella strategia politica che sostiene l'Ucraina, alcuni paesi hanno regole e leggi diverse”, ha detto.
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