La missione di visualizzazione di Artemis 1 è terminata con Spruzzi del Pacifico 11, ma la missione per valutare la capsula di ritorno, compreso il suo scudo termico e i carichi interni, è appena iniziata.
Orion è sopravvissuto al suo storico viaggio di 1,4 milioni di miglia verso la luna e ritorno, ma ora ha bisogno di sopravvivere a un test completamente diverso: il controllo degli ingegneri della NASA. La capsula senza equipaggio è precipitata nell’Oceano Pacifico a metà dicembre ed è stata trasportata alla base navale di San Diego dopo il recupero. Un camion ha consegnato la capsula al Kennedy Space Center in Florida il 30 dicembre, dove è ora in fase di smantellamento presso il Multiple Payload Processing Facility della NASA.
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NASA Foto Scattata il 2 gennaio mostra la capsula nella baia di ispezione, con diversi ingegneri che strisciano sotto la navicella per dare un’occhiata più da vicino al suo scudo termico. Ciò è stato fatto in preparazione della completa rimozione dello scudo termico e dello spostamento in una struttura diversa per ispezioni dettagliate, ha spiegato la NASA in una nota dichiarazione.
Lo scudo termico ha sopportato il peso maggiore in quanto ha protetto la capsula da temperature fino a 5.000 gradi durante il rientro. Orion ha fatto la storia come il più veloce veicolo spaziale umano a tornare dalla Luna, colpendo l’atmosfera a velocità fino a 24.600 mph (39.590 km/h). Le prestazioni e la sicurezza dello scudo termico sono fondamentali per il sistema Orion e per il programma Artemis nel suo insieme, che cerca di riportare gli esseri umani sulla superficie lunare entro la fine di questo decennio. La missione dimostrativa Artemis 1 ha testato sia il razzo Space Launch System (SLS) che la navicella spaziale Orion, con la NASA che ora punta gli occhi su Artemis 2, una ripetizione di Artemis 1 ma con gli astronauti a bordo.
I tecnici della NASA hanno anche rimosso le scatole avioniche esterne e stanno ispezionando le finestre della capsula e i pannelli di copertura posteriore termicamente protetti, che ricoprono la navicella. Cinque airbag, ora sgonfi, sono ancora visibili in cima alla capsula. Quegli airbag hanno mantenuto Orion a galleggiare a tribordo dopo gli schizzi.
Un importante passo successivo sarà l’estrazione di campioni d’aria dall’interno della capsula. Orion verrà quindi installato in una piattaforma di servizio che consentirà ai tecnici di accedere all’interno. Dopo aver aperto il portello per la prima volta, i tecnici rimuoveranno le scatole avioniche interne e i carichi utili interni, incl. tre elfi– Campos, Helga e Zohar – che sono venuti durante il viaggio. La NASA prevede di riutilizzare le scatole avioniche per la missione Artemis 2.
Lo smantellamento e l’ispezione di Orion richiederanno mesi per essere completati, con altri prossimi passi tra cui la rimozione di merci pericolose e lo svolgimento di test di vibrazione sonica presso il Neil A. Armstrong Test Facility della NASA in Ohio. Orion alla fine otterrà la propria pagella, consentendo alla NASA di apportare le modifiche necessarie in preparazione della missione Artemis 2 con equipaggio, che non avverrà fino alla fine del 2024.
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