La conferenza sulle migrazioni in Italia punta ad arginare i flussi aiutando l’Africa

ROMA (Reuters) – I paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente si incontreranno domenica a Roma per intensificare gli sforzi per arginare i flussi migratori clandestini, con l’Italia che afferma che l’obiettivo è aiutare i paesi africani a ridurre lo slancio dei migranti per raggiungere l’Europa.

Una dichiarazione del governo italiano di venerdì afferma che l’incontro si concentrerà sulla costruzione di partenariati per progetti in settori quali agricoltura, infrastrutture e sanità.

Nel comunicato si afferma che “la conferenza mira a controllare il fenomeno delle migrazioni, combattere il traffico di esseri umani e promuovere lo sviluppo economico secondo un nuovo modello di cooperazione tra Paesi”.

Funzionari italiani hanno detto a Reuters che i partecipanti previsti includono Tunisia, Turchia, Libia, Algeria ed Emirati Arabi Uniti, insieme all’Unione Europea e al Fondo Monetario Internazionale.

Tuttavia, la Francia, una delle maggiori potenze mediterranee che lo scorso anno si è scontrata con l’Italia sull’immigrazione, non era prevista per partecipare all’evento e la sua assenza potrebbe smorzare qualsiasi risultato.

Il primo ministro Giorgia Meloni, che quest’anno ha assistito a un aumento degli arrivi di migranti in Italia, ha reso prioritario il coinvolgimento di altri paesi nei piani per impedire alle persone di intraprendere il pericoloso viaggio verso l’Europa.

La Meloni, che ha guidato una coalizione di destra da ottobre, finora ha vacillato nei suoi sforzi per fermare l’ondata. Finora quest’anno sono sbarcate circa 83.400 persone, rispetto alle circa 34.000 del 2022.

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Almeno 94 persone sono morte quando la loro nave è naufragata al largo delle coste calabresi a fine febbraio.

Il governo ha affermato che la conferenza discuterà anche di questioni relative al cambiamento climatico e all’energia, mentre l’Italia si muove per attuare un’iniziativa di cooperazione energetica con l’Africa, il cosiddetto “Piano Mati”, dal nome del fondatore del gruppo energetico italiano Eni nel dopoguerra.

La conferenza arriva appena una settimana dopo che l’Unione Europea ha firmato un accordo di associazione con la Tunisia, uno dei punti caldi per le partenze dei migranti, impegnando fino a 1 miliardo di euro (1,1 miliardi di dollari) in aiuti per combattere i trafficanti di esseri umani e aiutare la sua economia malconcia.

Human Rights Watch ha affermato di “non aver incluso garanzie che le autorità tunisine prevengano violazioni dei diritti dei migranti e dei richiedenti asilo”, riferendosi alla repressione del presidente Kais Saied contro gli stranieri.

($ 1 = 0,8946 euro)

(Segnalazione di Angelo Amanti); Montaggio di Keith Weir e Allison Williams

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