La ballerina italiana La Scala Prima, Carla Fracci, muore all’età di 84 anni

Milano:

La Scala ha annunciato la sua morte “con grande tristezza”, senza dare spiegazioni. I notiziari italiani hanno detto che stava combattendo il cancro.

Il teatro milanese ha rievocato la “ascesa fantasiosa” della figlia di un tramista che, attraverso “il talento, l’ostinazione e il lavoro, è diventata la ballerina più famosa del mondo, ispirando generazioni di giovani, non solo nel mondo della danza. “Carla Fracci è stata una figura di spicco della storia della danza e della storia non scaligera, ma è stata anche un punto di riferimento per Milano e per la cultura italiana”.

Nato a Milano il 20 agosto 1936, Vracci trascorre la seconda guerra mondiale con i parenti nelle campagne in fuga dai ripetuti bombardamenti del capoluogo lombardo industriale.

In una recente intervista a Sky Tg24, Fracci ha descritto la sua giovane sé come una “contadina” che non sapeva nulla di palcoscenico o del mondo della danza “per non parlare di quelle scarpette”. Ma nel dopoguerra un osservatore commentò la sua “grazia” e la musica, “consigliando la sua esperienza all’Accademia della Scala”.

È stata accettata all’età di 10 anni, va all’accademia con il tram di suo padre ogni giorno e si è laureata nel 1954, all’età di 18 anni. Il suo debutto avvenne nel 1955 con altri diplomati di danza classica al termine dello spettacolo di Bellini. La Sonampola, regia di Leonard Bernstein, regia di Lucino Visconti, e inizio di Maria Callas.

Ha avuto la sua prima pausa per sostituire la ballerina francese Violet Verdi in “Cenerentola” lo stesso anno, e nel 1958 ha assunto il ruolo di una ballerina.

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La sua fama mondiale si diffuse subito, con gli inviti alla Royal Festival Hall, seguita dall’apertura delle porte negli Stati Uniti, pur mantenendo un ruolo centrale alla Scala. Era più associata al ruolo di “Giselle”, che ha ballato con Nureyev e Baryshnikov oltre alla star danese Erik Braun.

Tra i soci successivi c’è Roberto Ball della Scala, ricordato da Versace per la sua “umana generosità”.

Ha ballato l’ultima volta alla Scala nel 2000, come Luce in “Excelsior”. È stata nuovamente invitata a gennaio di quest’anno a tenere una conferenza su “Giselle”, trasmessa sui canali social della Scala e parte di un documentario della RAI.

“È stata una grande emozione essere tornata alla Scala, dopo più di 20 anni”, ha detto a SKY TG24.

Vracci è sopravvissuta al marito di 57 anni, il regista teatrale Pepe Menegatti, e al figlio, Francesco Menegatti.

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