Le autorità italiane hanno arrestato 14 persone che presumibilmente appartenevano a un’organizzazione criminale che vendeva documenti falsi a immigrati in modo che potessero ottenere soggiorni italiani.
La polizia italiana ha arrestato mercoledì 14 persone in relazione a un presunto crimine a Napoli. Uno dei sospettati è stato portato in prigione, due sono stati posti agli arresti domiciliari e 11 sono stati posti sotto un ordine di soggiorno obbligatorio.
Le accuse contro i sospettati includono cospirazione per commettere un crimine volto a facilitare l’immigrazione irregolare, nonché frode e corruzione.
Ha venduto documenti falsi agli immigrati
In cambio del denaro, i sospettati avrebbero rilasciato documenti falsi agli immigrati in modo che potessero ottenere un permesso di soggiorno in Italia, così come in tutta l’area Schengen. Si dice che gli immigrati provengano da vari paesi tra cui Pakistan, India, Tunisia, Marocco, Afghanistan, Ucraina e Russia.
I sospettati includono cittadini italiani, afgani e pakistani.
Gli investigatori dicono che tre delle 36 persone sotto inchiesta nel caso sono membri delle forze dell’ordine.
Impiegato comunale tra i sospettati
Tra gli indagati arrestati c’era Pascual A., 65 anni, impiegato del Comune di Napoli, che si è adoperato per il rilascio e il rinnovo di carte d’identità, certificati di residenza e certificati di stato di famiglia.
Secondo gli investigatori, la sede dell’organizzazione è un Internet cafè, sequestrato dalle autorità. L’azienda era di proprietà di Iqbal N, un cittadino pakistano ritenuto dagli investigatori uno dei leader dell’organizzazione. È stato preso in custodia dalla polizia. L’altro leader del gruppo, la polizia del Maine, è stato posto agli arresti domiciliari da Lahaus Sin C, un cittadino marocchino.
Gli investigatori ritengono che le attività dell’organizzazione vadano oltre i confini italiani: avrebbero anche venduto documenti falsi a persone che vivono in Belgio e Francia.
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