Il tribunale respinge una protesta italiana per l'espulsione di un pallanuotista dalle Olimpiadi

PARIGI – Il Tribunale Arbitrale dello Sport ha respinto il reclamo della Federazione Italiana Nuoto per l'espulsione di Francesco Condimi dalla partita persa dai quarti di finale dell'Italia contro l'Ungheria nel torneo di pallanuoto maschile dei Giochi Olimpici di Parigi.

Mercoledì sera il 20enne Koundime è stato squalificato per un'azione violenta a due minuti e 22 secondi dalla fine del secondo quarto. Christian Manhertz ha segnato il successivo calcio di rigore, portando l'Ungheria in vantaggio per 4-2. Anche l'Ungheria ha avuto 4 minuti di power play, ma in quel periodo non ha segnato.

La partita finì ai calci di rigore e l'Ungheria si qualificò con una vittoria per 12-10.

“È stata una partita molto difficile per entrambe le squadre”, ha detto Manhertsch dopo la vittoria dell'Ungheria, “Le azioni brutali dei giocatori nel secondo quarto hanno davvero cambiato il corso della partita”.

Nell'ambito della sua protesta, la Federazione di Nuoto ha chiesto l'annullamento delle penalità inflitte a Kondemi e il risultato finale della partita dei quarti di finale. Ha inoltre chiesto che la partita contro l'Ungheria fosse rigiocata dal punto dell'esclusione di Kondemi.

Giovedì il Comitato Acquatico Internazionale ha respinto la protesta e la decisione è stata impugnata davanti alla Corte Arbitrale dello Sport, che ha emesso la sua sentenza il 20 luglio. Richiesta respinta Venerdì.

All'Italia resta una partita alle Olimpiadi di sabato prossimo, dopo aver perso tre partite consecutive dopo aver aperto il suo campionato con quattro vittorie consecutive.

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