Il ministro italiano per la Cultura e critico d'arte Vittorio Asgarbi, indagato per possesso di un dipinto rubato, ha dichiarato venerdì di essersi dimesso perché l'autorità antitrust di Roma stava cercando di limitare i suoi compiti non ufficiali. Sgarbi, 71 anni, è un parlamentare di lunga data e un personaggio televisivo schietto, vicino all'ex primo ministro Silvio Berlusconi, morto l'anno scorso.
Al-Saghirbi è stato sotto pressione per dimettersi per settimane a causa dello scandalo della pittura, ma ha detto di essersi dimesso “per evitare un conflitto di interessi” prima di iniziare a tenere una conferenza sull’artista rinascimentale Michelangelo a Milano. Al-Saghirbi ha detto che l'autorità antitrust, che lo sta indagando per un possibile conflitto di interessi, gli ha detto di non partecipare a una conferenza tecnica.
Ha detto al suo pubblico che ha deciso di preservare la sua libertà invece di rispettare le sue istruzioni. “Secondo l'avviso antitrust, non dovrei parlare di arte, né dovrei occuparmi di arte. Dovrei essere un sottosegretario che si occupa di compiti amministrativi e limitati”, ha detto.
Ha attaccato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per non averlo sostenuto in quelle che Al-Saghirbi ha descritto come “lettere anonime” al ministero sostenendo che accettava somme di denaro in cambio di compiti non ministeriali, in violazione delle norme. La procura sta indagando sul politico, la cui missione include la protezione del patrimonio culturale del Paese, per la sua proprietà di un dipinto del XVII secolo che secondo la polizia è stato rubato da un castello vicino a Torino nel 2013. Egli nega qualsiasi addebito.
Lunedì, in un tipico impeto di rabbia, Al-Saghirbi ha attaccato due giornalisti televisivi che lo avevano intervistato sul dipinto, dicendo che sperava che morissero e minacciando di mostrare i suoi genitali alla telecamera.
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