MILANO (Reuters) – I direttori di Telecom Italia (TLIT.MI) si incontreranno venerdì su richiesta dell’istituto di credito statale CDP e dei suoi partner di prorogare i termini per un accordo sulla rete del gruppo telefonico italiano. Lo hanno detto due fonti vicine alla questione.
CDP, fondo infrastrutturale Macquarie e Open Fiber hanno chiesto più tempo per negoziare un accordo per l’acquisto degli asset di rete di TIM, posticipando la scadenza iniziale per un accordo vincolante fissato a fine mese.
La potenziale offerta multimiliardaria fa parte di un piano a lungo termine per unire gli asset di rete fissa di TIM con quelli della sua rivale più piccola Open Fiber per creare un unico operatore di rete nazionale sotto il controllo di CDP.
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CDP, detentrice del 10% di TIM, controlla Open Fiber.
Il calendario iniziale di un’offerta non vincolante ha subito diversi ritardi ed è stato ulteriormente complicato dallo svolgimento delle elezioni nazionali anticipate il mese scorso.
Anche le differenze di valutazione sono state un ostacolo, affermano le fonti, con Vivendi (VIV.PA), il più grande investitore di TIM, che cerca 31 miliardi di euro per sostenere un accordo, da 10 a 15 miliardi di dollari in più rispetto alla valutazione di CDP.
All’inizio di questa settimana, l’amministratore delegato di TIM Pietro Labriola ha incontrato il presidente di CDP Dario Scanabico per discutere un nuovo calendario, hanno detto le fonti.
Una delle fonti ha affermato che la nuova scadenza per un’offerta iniziale potrebbe essere fissata entro la fine dell’anno con la possibilità di concludere un accordo vincolante nel primo trimestre e ha avvertito che le deliberazioni sono ancora in corso.
Telecom Italia ha rifiutato di commentare.
Patrocinato dal governo uscente di Mario Draghi, i piani del CDP per creare un unico campione di rete a banda larga dovranno ora essere riesaminati da un nuovo governo di destra che sarà inaugurato a fine mese.
L’accordo iniziale è stato siglato anche dai fondi infrastrutturali Macquarie (MQG.AX) e KKR (KKR.N), che detengono rispettivamente partecipazioni di minoranza in Open Fiber Network e nell’ultimo miglio di TIM.
La vendita della rete è uno dei pilastri della strategia che Labriola ha elaborato per aggirare l’ex monopolio telefonico carico di debiti, le cui azioni giovedì hanno raggiunto il minimo storico.
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Reportage di Elvira Paulina; Montaggio di Valentina Zsa e Chris Reese
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