I rialzi dei tassi di interesse danneggiano la crescita in Italia – EURACTIV.com

Il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha criticato la decisione della Banca Centrale Europea di alzare i tassi di interesse e le ha chiesto di fare esattamente il contrario per incoraggiare la crescita.

Il governo del primo ministro Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia/ECR) non ha esitato a criticare la Banca centrale europea e la sua presidente, Christine Lagarde. Mercoledì anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani (Forza Italia/Partito popolare europeo) si è unito alle critiche al convegno di Rimini, evento organizzato dall’influente gruppo laico cattolico Comunicazione e Liberazione.

“L’aumento dei tassi d’interesse nuoce alla crescita del nostro Paese. In Cina, per contrastare la crisi della bolla immobiliare, i tassi d’interesse sono stati abbassati. Questo è quello che si sarebbe dovuto fare, ha spiegato il ministro, esattamente il contrario di quello che ha fatto la Banca Centrale Europea.

In Italia, Tajani ha illustrato il percorso che il governo intraprenderà nei prossimi mesi, sottolineando che procederà alla riduzione del cuneo fiscale, alla riduzione delle tasse sugli stipendi dei dipendenti e all’imposizione di tasse sulle tredicesime, sugli straordinari e sui premi di produzione.

“Senza crescita non c’è via d’uscita da questo momento complesso, al di fuori della volontà dell’Italia. È chiaro che non possiamo fare tutto. Dobbiamo dare priorità a famiglie e imprese, difendere il potere d’acquisto degli stipendi e difendere il potere d’acquisto delle pensioni”.

Lo scorso giugno Tajani si era detto deluso dalla Lagarde per le sue scelte di politica economica, sottolineando in particolare di non essere d’accordo con il fatto che i rialzi dei tassi fossero stati annunciati prima, causando panico e ulteriori danni.

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Anche l’altro vice primo ministro del governo, il ministro dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini, ha criticato la Bce, definendo gli aumenti dei tassi “insensati e dannosi”, soprattutto per l’Italia.

(Federica Pascal | EURACTIV.it)

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