Un gruppo di enti di beneficenza ha accusato giovedì il governo di destra italiano di ostacolare i viaggi in mare salvavita e di contribuire a un forte aumento delle morti dei migranti, insieme alle leggi sull’immigrazione più severe adottate lo scorso anno.
Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) delle Nazioni Unite, tra febbraio 2023 e febbraio di quest’anno, più di 2.600 migranti sono morti o scomparsi nel Mediterraneo centrale, rispetto a meno di 1.600 nel febbraio 2022-2023.
Gli enti di beneficenza hanno collegato l’ascesa a un mandato sulla migrazione adottato dal governo del primo ministro Georgia Meloni nel gennaio 2023 e approvato dal Parlamento un mese dopo, che include restrizioni sulle operazioni degli enti di beneficenza per il salvataggio marittimo.
“Alla luce del crescente numero di vittime nel Mediterraneo centrale dall’inizio del 2023, insieme all’adozione di una nuova legge da parte delle autorità italiane e all’assegnazione formale di porti remoti alle navi di soccorso umanitario, chiediamo al governo italiano di intervenire immediatamente fermata ostacolando le nostre operazioni di salvataggio in mare”, hanno affermato in una dichiarazione congiunta.
Un portavoce del Ministero degli Interni italiano ha rifiutato di commentare.
Nel dicembre 2022, la Meloni aveva affermato che era necessario controllare le navi di beneficenza per evitare che fungessero da “traghetti” per i migranti, “facendo avanti e indietro con i trafficanti di esseri umani per mandare persone da un Paese all'altro”.
Diversi gruppi che gestiscono navi di salvataggio nel Mediterraneo centrale sono tra i 22 firmatari della dichiarazione di giovedì, tra cui Medici Senza Frontiere (MSF), Open Arms e Man in the Mediterranean.
Tra le altre cose, l’ordinanza italiana obbliga le navi umanitarie a recarsi in porto subito dopo il salvataggio, invece di rimanere in mare per cercare altri migranti in difficoltà.
L’Italia e altri governi europei hanno assunto una posizione più dura sull’immigrazione negli ultimi anni, in mezzo al crescente sostegno ai partiti di destra che vogliono controlli più severi sui migranti che arrivano via mare dal Nord Africa.
Le ONG che non rispettano la nuova legge italiana rischiano multe fino a 10.000 euro (10.850 dollari) e la confisca temporanea della loro nave. Questo è successo 16 volte a nove navi di ONG, hanno detto gli enti di beneficenza.
“In molti casi, dobbiamo scegliere di rispettare le normative italiane quando possiamo lasciare persone a rischio di annegamento, o adempiere all'obbligo legale di effettuare salvataggi, e poi affrontare multe, detenzione e confisca delle nostre navi”, hanno affermato le ONG. .
Gli enti di beneficenza affermano che i capitani hanno il dovere di salvare le persone bloccate in mare secondo il diritto marittimo internazionale.
Il numero di migranti arrivati in Italia via mare è salito a 157.000 lo scorso anno, con circa 105.000 nel 2022, ma il ritmo degli arrivi è rallentato negli ultimi mesi. Coloro che intraprendono questo viaggio spesso viaggiano su navi sovraffollate e inadatte alla navigazione.
(Reuters)
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