Il documento depositato dalla procura giovedì ha rivelato che i pubblici ministeri italiani stanno preparando potenziali accuse contro dozzine di ex dipendenti del gruppo infrastrutturale Atlantia (ATLMI) a seguito del completamento di un’indagine sul crollo del pericoloso ponte autostradale nel 2018.
Il documento afferma che anche gli ex e gli attuali funzionari del governo dovranno affrontare le accuse a seguito delle indagini.
Un ponte stradale gestito dall’unità autostradale di Atlantia Autostrade per el Italia è crollato il 14 agosto 2018 nella città settentrionale di Genova, uccidendo 43 persone ed esponendo le condizioni di deterioramento delle infrastrutture danneggiate in Italia.
In un documento sui risultati dell’indagine Reuters, i pubblici ministeri hanno affermato che il crollo è stato innescato dalla rottura dei cavi portanti all’interno della pensilina del nono pilastro del ponte, che era stata alimentata da un’atmosfera altamente corrosiva per 51 anni. Vita del ponte.
I responsabili dell’Autostrade Per l Italia delle divisioni Atlantia e della SPEA avrebbero evitato i controlli adeguati sullo stato delle infrastrutture, e il documento ha evidenziato che non hanno risolto i gravi problemi che hanno cominciato ad emergere pochi anni dopo l’apertura del viadotto nel 1967.
“Durante i 51 anni di vita del ponte, sono stati fatti pochi lavori di manutenzione per rafforzare il riparo del nono pilastro”, si legge nel documento.
Tra il 1982 e l’autunno del 2018, le opere strutturali del viadotto sono costate 24,6 milioni di euro e Autostrad ne ha pagato meno del 2%.
L’azienda è finita in nero ogni anno tra il 1999 e il 2005, quando i pm hanno affermato che la situazione “non poteva essere giustificata dalla mancanza di risorse finanziarie necessarie ad Autostrade”.
La società ha affermato che l’utile netto annuale di Autostrat è stato di almeno 586 milioni di euro tra il 2005 e il 2017, quando ha distribuito l’80% o più dei suoi profitti ai suoi azionisti.
Durante il processo di 2 anni e mezzo, la Procura di Genova ha perseguito 69 persone, tra cui l’ex amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci e l’ex capo della divisione ingegneria di Atlantia SPEA Antonino Galata, per reati sospetti, tra cui omicidio colposo e disastro intenzionale.
I pubblici ministeri hanno affermato che gli ex e gli attuali funzionari del Ministero dei trasporti non sono riusciti a supervisionare la manutenzione necessaria.
Secondo la legge italiana, una volta chiusa un’indagine, i sospettati hanno tre settimane per rispondere. A quel punto, gli avvocati possono chiedere il permesso al tribunale di sporgere denuncia o raccomandare la sospensione del processo.
Atlantia, Autostrade e SPEA hanno rifiutato di commentare la questione. Gli avvocati che rappresentano Castellucci e Galata non hanno commentato la vicenda. Il Ministero dei Trasporti italiano non è stato immediatamente disponibile per un commento.
Secondo la legge italiana, le aziende possono essere ritenute responsabili delle azioni dei propri dipendenti.
Atlantia, controllata dalla famiglia Benetton, è in trattativa con l’istituto di credito statale italiano CDP per vendere la sua quota dell’88% di Autostrade a un consorzio di investitori.
Castellucci, che era dietro l’espansione internazionale di Atlantia, è stato estromesso dal comitato per le infrastrutture alla fine del 2019, 13 anni dopo la sua leadership.
La Procura di Genova ha avviato tre indagini sul crollo del ponte, che ruotano attorno ad accuse di false segnalazioni di sicurezza stradale, installazione impropria di barriere antirumore e cattiva manutenzione delle gallerie stradali.
Autostrade, che annovera tra i suoi investitori finanziari la finanziaria cinese Silk Road and the Alliance (ALVG.DE), gestisce la metà dei 6.000 km (3.730 miglia) di strade a pedaggio italiane, che costituiscono una parte significativa delle entrate chiave di Atlantia prima del disastro.
Le azioni di Atlantia sono scese del 105% allo 0,7% al GMT, mentre il Milan Blue-chip Index (.FTMIB) è salito dello 0,5%.
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