I picnic sono stati vietati e i carri armati sono stati recintati su una vasta area del nord di Roma mentre i funzionari sanitari si attivano per controllare il numero di cinghiali in seguito al ritrovamento di un animale morto a causa dell’influenza suina africana.
È vietato nutrire o accedere agli animali, mentre a coloro che camminano attraverso i terreni agricoli o le riserve naturali nelle aree colpite viene detto di disinfettarsi le scarpe.
L’influenza suina africana, pericolosa per maiali e cinghiali, ma innocua per l’uomo, è stata trovata giovedì nel corpo di un maiale morto nella riserva naturale di Insukeratta.
È la prima volta che viene segnalato un caso nel centro Italia da quando a gennaio è stato diagnosticato un cinghiale nel nord Piemonte, spingendo il governo a nominare un commissario straordinario per imporre misure per eradicare la malattia.
Le “zone rosse” anti-suino a Roma si trovano a nord e nord-ovest della capitale italiana, anche vicino alla Città del Vaticano.
Secondo l’associazione degli allevatori Goldreti, a Roma e dintorni vivono circa 23.000 cinghiali. Gli animali si trovano spesso nei parchi, passeggiano per strada o cercano cibo nei bidoni della spazzatura traboccanti, soprattutto nei quartieri settentrionali della città.
I residenti di diversi quartieri hanno imposto un “ordine di coprifuoco” notturno la scorsa settimana dopo un attacco di cinghiali. Una donna ha riportato ferite lievi quando è stata spinta a terra da un animale in arrivo mentre raccoglieva immondizia.
Il ministro della Salute italiano Roberto Speranza ha affermato che la situazione riceverà “la massima attenzione”. Andrea Costa, vicesegretario del ministero della Salute, ha detto che il governo sta discutendo anche di un “piano di macellazione” per ridurre il numero di cinghiali.
“Rispetto la sensibilità degli attivisti per i diritti degli animali e degli attivisti ambientali, ma dobbiamo affrontare un’emergenza che deve essere affrontata con un’azione urgente”, ha detto all’emittente statale Roy.
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