Dimentica il Vaticano… L’Italia potrebbe essere un vero grattacapo politico per il Papa

ROMA – La politica vaticana è al centro della scena a Roma questo fine settimana, mentre papa Francesco oggi presiede un conciliare per la creazione di nuovi cardinali, poi lunedì e martedì tiene due giorni di discussioni con tutti i cardinali del mondo sulla riforma del Vaticano.

Di conseguenza, questo rende le prossime 96 ore l’equivalente dei caucus dell’Iowa in Vaticano, con essenzialmente tutti i contendenti plausibili in mostra.


Per gli italiani, mentre si svolge questo dramma vaticano, il futuro del loro Paese è in palio, con le elezioni nazionali in arrivo tra meno di un mese. Una differenza fondamentale è che mentre solo Dio sa chi sarà il prossimo Papa, è quasi matematicamente certo chi sarà il prossimo Primo Ministro italiano.

I sondaggi d’opinione mostrano un vantaggio imponente per l’alleanza guidata di centrodestra Fratelli d’Italia Il partito di Giorgia Meloni, una 45enne con un background nel neofascismo italiano, spesso paragonato al francese Marine Le Pen e all’ungherese Viktor Orbán, è il favorito.

Se passerà, il palcoscenico sarà pronto per un affascinante contrasto tra i 21 diversi marchi in Italia.S Populismo del secolo: il tipo nazionalista di destra incarnato da Maloney e il populismo progressista globale associato all’agenda sociale di papa Francesco.

Come ogni conservatore in Italia, Meloni parla della sua fede cattolica, sebbene sia stato rimosso dalla coalizione del leader di estrema destra Matteo Salvini. Lega Famoso per aver brandito Bibbie e rosari di Nostra Signora di Medjugorje in occasione di manifestazioni di partito e politiche.

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“Sono un politico, non un cardinale”, ha detto Meloni nel 2020. “Non mi sono mai piaciuti i politici che lo fanno perché lo dice la Chiesa”.

Meloni ha pubblicato un’autobiografia l’anno scorso. Oh sono Georgia (“I’m Georgia”), con i sottotitoli lay me radici lay me id (“Le mie radici, le mie idee”). In esso, ha parlato dei papi durante la sua vita, tra l’altro, esprimendo profonda ammirazione per San Giovanni Paolo II e per papa Francesco, occasionalmente incompreso.

Ecco il suo giudizio su Giovanni Paolo II.

“E’ stato il più grande papa dei tempi moderni e il più grande statista del 20° secoloTh secolo”, ha scritto Meloney. “Ma era anche di più. Come si suol dire, è quasi impossibile capire il valore di qualcosa finché non l’abbiamo perso.

“John Paul è stato eletto nel 1978, un anno dopo la mia nascita”, ha scritto. “Quando è morto nel 2005, avevo 28 anni. Per quasi 30 anni è sempre stato lì. Era come se avessi perso mio nonno perché era sempre lì… Era un grande uomo, un santo”.

Maloney non brilla allo stesso modo nella sua interpretazione di papa Francesco.

“Forse è l’età, forse i ricordi, ma anche se sono cattolico e non mi permetto mai di criticare il Papa, ammetto che non sempre capisco Papa Francesco”, ha scritto.

“A volte mi sento come una pecora smarrita, e spero che un giorno avrò il privilegio di parlare con lui, perché credo che i suoi occhi grandi e le sue parole dirette possano dare un senso a cose che non capisco. .”

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In precedenza Meloni era sfuggente: “Sono credente e ascolto le parole di Sua Santità, ma non sempre le condivido a livello politico”, ha detto nel 2020. “Quando è successo, l’ho detto.”

Ha presentato un caso convincente.

“Ad esempio, non ero d’accordo quando l’elemosina del papa è andata a riaccendere l’elettricità in un centro sociale a Roma che stava facendo soldi organizzando rave”, ha detto.

Durante il Natale 2019, il cardinale polacco Konrad Krajewski, il principale funzionario di beneficenza del papa, ha contribuito a ripristinare l’elettricità in un edificio romano occupato da abusivi in ​​cerca di affitto, dove i funzionari della città avevano interrotto le utenze. Un tentativo di espellere gli invasori. I media italiani hanno riferito che i rave clandestini nella struttura guadagnavano $ 300.000 all’anno.

In breve, si potrebbe immaginare che le basi per un conflitto incessante tra le due potenze italiane, poste sulle sponde opposte del fiume Tevere a Roma, sarebbero state preparate.

D’altra parte, vale la pena ricordare che Francis è un ardente sostenitore dell’emancipazione femminile, quindi potrebbe sentire di avere qualcosa da festeggiare con l’arrivo della prima donna primo ministro del suo paese adottivo.

E questa non sarebbe la prima esperienza di Francesco con un governo italiano ostile ad alcuni elementi della sua agenda.

Quattro anni fa, durante il primo governo dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Francesco dovette sopportare Salvini come ministro dell’Interno del Paese, il rifiuto ferreo di sbarcare immigrati e profughi in Italia portò infatti a un’accusa penale in Sicilia. Salvini è attualmente sotto processo per un’accusa di rapimento, mentre un’altra è stata licenziata.

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Supponendo che vinca Meloni, Salvini potrebbe essere pronto a mordere la mela, anche se, come ha detto di recente il ministro dell’Interno Meloni, “ne è capace, ma queste non sono cose a cui si dovrebbe rinunciare”.

Francesco potrebbe vedere una vittoria di Meloni come un vantaggio: manterrà il cardinale Matteo Zuppi di Bologna, un alleato chiave di Francesco e il nuovo capo della Conferenza episcopale italiana, sotto i riflettori come un importante commentatore cattolico. Sul nuovo governo.

Tutto sommato, indipendentemente da ciò che accadrà questo fine settimana sulla scena vaticana, Francesco sarà ancora Papa per il prossimo futuro, nel senso che sarà ancora il Primate d’Italia. Il Paese in cui è stato chiamato a esercitare la leadership ecclesiastica sembra essere sotto una nuova amministrazione politica, e i prossimi mesi potrebbero presentare alcuni affascinanti scenari Chiesa/Stato.

In ogni caso, se vince Meloni, lo otterrà senza dubbio testa a testa Con Papa Francesco lo desiderava pubblicamente l’anno scorso e, sebbene sia improbabile che il Vaticano lo faccia, potrebbero cancellare il loro deficit annuale in un colpo solo trasformandolo in un evento televisivo pay-per-view.

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