Crisi migranti in Europa: il tribunale albanese dà il via libera all'accordo migratorio con l'Italia

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L'albanese Edi Rama e l'italiana Giorgia Meloni hanno annunciato i piani in una conferenza stampa a Roma nel novembre 2023.

La Corte Costituzionale albanese ha approvato un accordo controverso per l'invio in Albania dei richiedenti asilo presenti in Italia.

In base all’accordo, il governo italiano costruirà due centri nel nord dell’Albania per trattare 36.000 persone che sperano di raggiungere l’Italia ogni anno.

L'accordo dovrà ora essere ratificato dal Parlamento albanese.

Tuttavia, è probabile che la decisione passi facilmente poiché il Primo Ministro Edi Rama ha una maggioranza inattaccabile.

Secondo l’accordo, circa 3.000 persone al mese che tentano di raggiungere l’Italia via mare saranno detenute in due centri di richiesta asilo vicino al porto di Shengjin, nel nord-ovest dell’Albania, mentre le loro domande di asilo verranno esaminate.

Questi centri saranno finanziati dal governo italiano e gestiti secondo la legge italiana. I dipendenti italiani saranno responsabili delle operazioni e avranno in alcuni casi l’immunità dalla legge albanese.

Una volta valutate le richieste di asilo dei migranti, l'Italia sarà responsabile del loro reinsediamento dai centri in Italia o della loro espulsione. L’Albania fornirà personale di sicurezza e agenti di polizia.

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni e Rama hanno presentato l'accordo per la prima volta a Roma a novembre.

Ma lunedì i giudici della Corte Costituzionale hanno stabilito che l’accordo non era incostituzionale. Hanno affermato che l’accordo “non crea nuovi diritti e libertà costituzionali, né impone ulteriori restrizioni ai diritti umani e alle libertà esistenti, oltre a quelle previste dal sistema legale albanese”.

I giudici hanno anche respinto le affermazioni secondo cui l’accordo per la creazione di strutture di accoglienza per i rifugiati conferirebbe all’Italia la sovranità sul territorio albanese, stabilendo che l’accordo “non stabilisce confini territoriali e non modifica l’integrità territoriale della Repubblica d’Albania”.

I media albanesi hanno riferito che i giudici della corte hanno votato 5 contro 4 per respingere la richiesta di bloccare la proposta di legge.

La settimana scorsa i deputati del Parlamento italiano hanno votato a favore dell’accordo, che è stato sostenuto con 155 voti favorevoli e 115 contrari. Ora passerà al Senato italiano, dove è prevista anche l'approvazione.

La scorsa settimana l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha dichiarato al Senato italiano di essere preoccupato che il trasferimento dei richiedenti asilo in Albania “solleverebbe importanti questioni relative ai diritti umani”, comprese le condizioni di vita e la libertà di detenzione arbitraria.

Non è chiaro quando i centri potrebbero aprire, ma la primavera del 2024 era la data provvisoria fissata per il primo annuncio del piano.

Meloni, che guida il partito nazionalista di destra Fratellanza d’Italia, ha promesso di reprimere l’immigrazione quando è stata eletta nel settembre 2022.

Tuttavia, nel 2023 sono entrati in Italia più di 155.000 migranti, 52.000 in più rispetto all’anno precedente.

Il piano Albania è uno degli interventi proposti dalla Meloni per porre fine all'immigrazione clandestina.

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