Nonostante siano finiti tra i primi otto nello United Rugby la scorsa stagione, i Glasgow Warriors si trovano nella posizione insolita di iniziare una campagna europea nella Second Division Challenge Cup e aprire con una trasferta a Rec per giocare a Bath sabato.
Negato un posto nella Heineken Champions Cup, il club Scotstone è stato vittima del sistema di scudetti URC che tenta di garantire una rappresentazione geografica più equa nelle competizioni europee di rugby. La sconfitta di Glasgow è stata la vittoria degli Ospreys, poiché la squadra con sede a Swansea è passata alla Coppa dei Campioni come vincitrice del Welsh Shield nonostante sia finita sotto i Warriors nell’URC.
Il Glasgow, che è arrivato primo contro l’Edinburgh nello Scottish-Italian Shield, deve accontentarsi della Rugby Challenge Cup visto che è stato sorteggiato nel Gruppo A e ospiterà il Perpignan sei giorni dopo la gara d’esordio di Bath. Poi giocano partite inverse contro lo stesso avversario a gennaio nella rinnovata fase a gironi. Nessuno dei due avversari ha mostrato molto in termini di forma, con il Bath che ha perso in casa contro gli Harlequins venerdì sera portandoli a una serie di tre vittorie e sei sconfitte in nove partite di Premier League finora. La scorsa stagione è arrivato ultimo in classifica, ma una squalifica per la retrocessione gli ha permesso di mantenere il posto in Prima Divisione.
L’esterno dell’Inghilterra Joe Kokanasega è tornato in squadra contro il Queens e ci sono molti volti noti come i nazionali scozzesi Cameron Redpath, Josh Bayliss e Darcy Ray. L’Edinburgh li ha battuti in casa nella Challenge Cup la scorsa stagione, ma il Bath è una proposta diversa in Rec, dove il supporto può essere grande e chiassoso. Venerdì erano presenti più di 14.000 persone.
Il Perpignan è arrivato penultimo tra i primi 14 la scorsa stagione ed era nella stessa posizione prima della trasferta di ieri contro la capolista Tolosa. Tra i loro uomini pericolosi c’è Geronimo de la Fuente, capocannoniere dell’Argentina contro la Scozia a Murrayfield il mese scorso.
Come il suo fratello maggiore Heineken, la Challenge Cup vedrà la partecipazione di squadre sudafricane in questa stagione, con i Lions e i Leopardi che si uniranno alla festa. I Lions sono stati i peggiori interpreti delle franchigie sudafricane nell’URC la scorsa stagione, finendo 12°, mentre i Cheetahs di Bloemfontein facevano parte del vecchio Pro14 ma non sono stati invitati a unirsi all’URC.
“Penso che abbiamo visto con l’URC che è stato un successo, quindi è stato naturale per quelle squadre partecipare alla Heineken Champions Cup e alla EPCR Challenge Cup”, ha dichiarato il presidente dell’EPCR Dominic Mackay.
Il formato già complesso è stato ulteriormente complicato dal ritiro del calabrone di Worcester, vittime del collasso finanziario e del loro futuro incerto.
Ogni squadra della Challenge Cup giocherà quattro partite della fase a gironi e le prime sei di ciascuno dei due gironi avanzeranno agli ottavi di finale dove saranno raggiunte da quattro squadre retrocesse dalla Heineken Champions Cup. La competizione continua a eliminazione diretta, con la finale all’Aviva Stadium di Dublino il 19 maggio, la sera prima della finale di Coppa dei Campioni nella stessa sede.
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