Centro educativo mediterraneo a Roma

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Vincenzo Boccia, Presidente Luis: L’istruzione universitaria è il prerequisito per lo sviluppo sociale e le competenze di transizione sono la chiave

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ROMA, 3 AGOSTO 2022 (GLOBE NEWSWIRE) – Un approccio educativo innovativo incentrato sull’interdisciplinarietà, la Lewis University of Rome affronta le sfide dell’istruzione superiore in un mondo in cui le questioni storiche: l’ambiente, la crisi economica, le tensioni politiche e diplomatiche, le migrazioni, le imprese sistemi e capitalismo digitale richiedono soluzioni internazionali. Vi è una crescente pressione non solo sulle istituzioni e sulle imprese, ma anche sugli istituti di istruzione superiore. Per questo Vincenzo Boccia, Presidente Luiss, punta a creare a Roma un centro educativo per il Mediterraneo per creare reti di conoscenza, diplomazia, economiche e commerciali, in cui l’Italia deve avere un ruolo centrale.

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Un piano a lungo termine propone un’operazione di soft power che durerà per i prossimi cinque-dieci anni e che vede Lewis in prima linea tra i nuovi atenei emergenti nell’area mediterranea, tra i paesi dell’Unione Europea e il Nord Africa. “La nostra sensibilità al tema della creazione di una rete universitaria euromediterranea è molto alta e condividiamo l’idea di una strategia a lungo termine in questa direzione”, afferma Boccia. La Luiss è la 22a università nella classifica QS per Studi Politici e Internazionali e la 10a in Europa. Da tempo sviluppa opportunità educative per studenti del Mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente con l’obiettivo di supportare l’Italia e i paesi limitrofi nel nutrire una classe di leader fidati, impegnati nello sviluppo delle loro comunità e collegati all’Italia. “L’istruzione universitaria è il prerequisito per lo sviluppo sociale e dobbiamo spingere per l’espansione delle competenze traslazionali. È richiesta non solo per il lavoro ma per ogni aspetto della vita sociale. Pertanto, è necessario costruire ponti di legami universitari con il Regioni mediterranee e africane, e pensare a lungo termine”, afferma Boccia. L’Italia deve impegnarsi con forza, ma serve anche un’operazione di vasta portata. Prosegue Boccia: “Dobbiamo aumentare il numero dei laureati, che ora è inferiore al 30%, e aumentare le opportunità con il programma delle borse di studio, non come puro lusso, ma come grande atto di interesse nazionale”.

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