Un giudice della città siciliana di Catania venerdì ha stabilito che Matteo Salvini, capo del partito di destra della Lega italiana, non dovrebbe essere perseguito per le accuse di aver rapito un gruppo di immigrati rifiutandosi di consentire loro di sbarcare da una nave.
Il caso era incentrato su un incidente avvenuto nel luglio 2019, quando Salvini, allora ministro dell’Interno, bandì per sei giorni più di 100 persone a bordo della nave della Guardia Costiera Gregory in attesa che gli alleati europei accettassero il loro reinsediamento.
Il caso Catania è parallelo a un’indagine separata a Palermo, capitale della Sicilia, su migranti detenuti su un’altra barca un mese dopo l’incidente della Gregoretti.
Tuttavia, con una decisione completamente contraria, un giudice di Palermo il mese scorso ha ordinato che Salvini fosse processato per le accuse. Potrebbe rischiare fino a 15 anni di carcere se ritenuto colpevole. Leggi di più
“Se non c’è rapimento a Catania, non capisco perché dovrebbe esserci un rapimento a Palermo”, ha detto Salvini ai giornalisti dopo la sentenza di venerdì.
Il processo inizierà a Palermo il 15 settembre.
La Procura di Catania aveva chiesto al giudice di non mandare Salvini in giudizio, affermando che la sua decisione non violava i trattati internazionali e non era considerata un rapimento.
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